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Ue: Sassoli (presidente Parlamento), bene l’accordo ma “vogliamo migliorare il bilancio per risolvere tagli ingiustificati”

“Riconosciamo l’importanza dell’accordo raggiunto, che accorcia le distanze tre pretese, sensibilità, interessi legittimi diversi, ma sul bilancio pluriennale dell’Ue il Consiglio non ha l’ultima parola”. David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, anticipa che nella sessione straordinaria di domani, l’emiciclo voterà una risoluzione in cui si chiedono tre cose: che il Parlamento europeo sia associato alla governance del Recovery plan; un calendario preciso sull’introduzione di almeno due voci per alimentare le risorse proprie nel 2021; aprire negoziati sul bilancio pluriennale. E Sassoli ha spiegato: il Parlamento non vuole entrare nel merito di ogni singolo piano nazionale ma vuole esprimersi sulle “linee generali dell’allineamento tra piani nazionali e obiettivi europei”. Quanto alle risorse proprie introdotte con il Recovery plan, ora il Parlamento aspetta la proposta della Commissione, ma chiede che nel 2021 siano introdotte due tasse, plastica e emissioni. E sul piano finanziario pluriennale: “Vogliamo migliorarlo per risolvere a tagli ingiustificabili. Serve un piano che sia più utile alla vita dei cittadini”. E cita, ad esempio, i tagli sui giovani e la ricerca, sulle migrazioni e l’asilo, ma anche l’Africa: queste riduzioni devono essere corrette “perché non consentirebbero di raggiungere gli obiettivi che l’Unione si è data”. E ricorda che il Parlamento europeo “ha autorità di bilancio e noi siamo determinati a farla rispettare”. Un altro punto che il Parlamento solleverà è la questione del vincolo dei finanziamenti al rispetto dello stato di diritto: “Il Parlamento vuole essere protagonista nella individuazione di elementi concreti, di elementi di intervento” che sono rimasti imprecisati; “non bastano i principi”.

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