Diocesi: Lecce, interventi su cattedrale e sul suo campanile per renderlo accessibile ai visitatori. Mons. Seccia benedice l’idea di una “fabbrica” per la gestione dei lavori

Si è svolta ieri nel salone dell’episcopio della diocesi di Lecce, l’assemblea presbiterale per discutere dei lavori di manutenzione necessari per la cattedrale ed il campanile della stessa. Una necessità ma anche un’opportunità per rivalutare quelli che vengono definiti “gioielli del barocco leccese”, dato che assieme al consolidamento delle fondamenta e del soffitto della cattedrale, che interesseranno anche tele ed altari laterali, i lavori potrebbero puntare a rivalutare la torre campanaria, già restaurata a livello edile, attraverso l’istallazione di un ascensore che renda possibile l’accesso dei visitatori al panorama su piazza Duomo e sulla città. Promotrice dell’opera di rinnovamento, nel rispetto di norme e regolamenti e secondo procedure concordate e stabilite con gli enti preposti, sarà la cooperativa sociale ArtWork, che gestisce anche il progetto LeccEcclesiae ed è già impegnata nella tutela, nella valorizzazione e nella salvaguardia di beni ecclesiastici. “Siamo davanti a delle strutture che assurgono al ruolo di patrimonio artistico e architettonico talmente unico da doverne essere altamente responsabili per il modo con cui le sappiamo custodire e consegnare alle future generazioni”, ha spiegato don Flavio De Pascali, parroco della cattedrale di Lecce. L’arcivescovo Michele Seccia ha sottolineato che “il fatto di essere qui, come presbiterio diocesano a studiare le possibili soluzioni perché un nostro bene possa essere reso fruibile da e per l’intera collettività, deve inorgoglirci e responsabilizzarci perché dal modo con cui gestiamo ciò che da migliaia di anni ci viene artisticamente tramandato dipende la testimonianza della bellezza di Dio che riusciamo a donare alla nostra gente”. Dall’assemblea presbiterale è nata anche l’idea di poter realizzare una “fabbrica”, cioè un ente che gestisca i lavori necessari per la cattedrale di Lecce. Proposta che ha trovato la benedizione dell’arcivescovo Seccia che l’ha definita, “una testimonianza della comunione di intenti che deve animare la vita diocesana, la quale non è soltanto demandata alla attività del pastore ma è opera osmotica di una chiesa intera che qui vive, cammina e opera”.

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