Coronavirus Covid-19: Osservasalute, “in regioni disomogenea gestione contagiati. In Lombardia il più alto tasso di letalità, in Veneto di tamponi”

Tagli, riduzioni, regionalizzazioni dei servizi si riverberano sulla gestione di emergenze sanitarie come l’epidemia da Covid-19, il cui tratto dominante in Italia è stato la disomogeneità di gestione dei contagiati sul territorio. È quanto emerge dal Rapporto Osservasalute, curato dall’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane che opera nell’ambito di Vihtaly, spin off dell’Università Cattolica di Roma, presentato oggi alla stampa on line. Il Veneto, si legge nel report, ha la quota più bassa di ospedalizzati e quella più alta di soggetti positivi posti in isolamento domiciliare. All’inizio della pandemia questa regione aveva in isolamento domiciliare circa il 70% dei contagiati, nell’ultimo periodo oltre il 90%. Atteggiamento diverso di Lombardia e Piemonte che hanno percentuali di ospedalizzazione tra il 50% e il 60% all’inizio, per poi crescere e oscillare tra il 70 e l’80% nella prima metà di marzo, quando nelle altre regioni diminuisce; infine, scendono sotto il 20% a partire da fine aprile. Toscana e Marche hanno approcci simili, entrambe ospedalizzano oltre il 60% dei contagiati fino ai primi di marzo, scendono sensibilmente a meno del 30% a fine marzo e sotto il 20% dalla seconda metà di aprile.
Di questa emergenza sanitaria, prosegue il Rapporto, “colpiscono anche le differenze regionali del tasso di letalità, che in Lombardia raggiunge il 18%, in Veneto un massimo del 10%. Emilia-Romagna, Marche e Liguria sono le altre regioni con la letalità più elevata, tra il 14-16%”. Non è chiara la spiegazione di questo dato, verosimilmente si è verificata una sottostima del numero di contagiati, circostanza che, spiegano i curatori della ricerca, “richiama la scarsa qualità del monitoraggio effettuato da alcune regioni”. Per quanto riguarda i tamponi il Veneto ne ha effettuati il numero più alto in rapporto alla popolazione, circa 50 ogni 100mila abitanti all’inizio, fino a punte superiori a 400 agli inizi di giugno. La Puglia è la regione con il numero minore, meno di 100 ogni 100mila abitanti.

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