Sfollati interni: card. Czerny, “assicurare i servizi i servizi di base è questione di salute pubblica”

“Dall’inizio del suo pontificato, Papa Francesco ha ritenuto urgente che la Chiesa accompagnasse tutti coloro che per un motivo o per un altro sono costretti a migrare”. Lo ha ricordato il card. Michael Czerny, sottosegretario della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, durante la conferenza stampa in diretta streaming di presentazione degli Orientamenti pastorali sugli sfollati interni, curato dal citato dicastero e pubblicato oggi.  “In questo tempo di pandemia – ha attualizzato il porporato – il virus non distingue tra coloro che sono importanti e coloro che sono invisibili, coloro che hanno una sede fissa e coloro che sono sfollati: ognuno è vulnerabile, e ogni infezione è un pericolo per tutti”. “Il virus ci mette tutti nella stessa barca, come ha detto Papa Francesco il 27 marzo scorso”, ha affermato Czerny rispondendo alle domande in streaming dei giornalisti: “Assicurare i servizi di base agli sfollati interni non è solo una questione di giustizia e di dignità, ma una questione di salute pubblica, per impedire la diffusione del contagio”. “Nel post covid-19 il contributo degli sfollati interni sarà molto necessario”, la tesi del cardinale, che ha ripercorso le tappe che hanno portato al volume di oggi – a partire dei 20 punti di azione pastorale per i migranti e i rifugiati suggeriti nel 2017 dal suo dicastero alla Chiesa universale per i migranti e i rifugiati – e ha annunciato che “a breve” ci sarà anche un documento sui migranti climatici, un “capitolo nuovo e sempre crescente” non incluso nella pubblicazione odierna.

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