Messa crismale: mons. Piemontese (Terni-Narni-Amelia), “grido di fiducia al Signore per liberarci da questo flagello e perché doni vocazioni”

“Noi sacerdoti abbiamo avvertito la sofferenza, la mancanza durante la settimana santa di questa messa crismale, richiamo, simbolo e memoria del nostro sacerdozio, dell’evento che ha segnato la nostra vita in maniera indelebile, quando con l’unzione col sacro crisma e l’imposizione delle mani della Chiesa, è iniziata la nostra avventura di apostoli, configurati sacramentalmente a Gesù sacerdote e pastore, inseriti nel presbiterio di questa chiesa di Terni-Narni-Amelia e inviati quali ministri di Cristo nel mondo intero”. Lo ha affermato mons. Giuseppe Piemontese nell’omelia della messa crismale celebrata nella cattedrale di Terni, con la benedizione degli oli sacri: il sacro crisma, l’olio dei catecumeni e l’olio degli infermi e in cui sacerdoti hanno rinnovato la promessa formulata all’ordinazione presbiterale. In questo particolare momento dell’emergenza Covid 19, la messa crismale ha visto la partecipazione limitata a 200 persone: sacerdoti, diocesani e religiosi, ai diaconi, ai seminaristi, religiose, laici delle parrocchie e con la partecipazione del sindaco di Terni Leonardo Latini. Il vescovo ha aggiunto: “anche quest’anno, pur segnato dalla pandemia, in questa celebrazione solennissima, possiamo e desideriamo rinnovare le nostre promesse di amore, fedeltà e obbedienza alla Chiesa in una maniera chiara e forte, con un grido di fiducia e di abbandono, che ‘svegli’ il Signore per liberarci da questo flagello che incombe e doni alla nostra Chiesa future vocazioni al sacerdozio ministeriale”.

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