Coronavirus Covid-19: Zamagni (economista), “Terzo settore escluso dalla gestione della crisi”

Una “sostanziale (non formale) irrilevanza in cui è stato ed è tenuto il Terzo settore nella gestione della crisi”. La denuncia l’economista Stefano Zamagni, nel numero di giugno di Vita pastorale, anticipato al Sir. “Nessuna espressione del Terzo settore è stata chiamata a far parte dei tanti organi tecnici e delle varie commissioni di esperti – aggiunge –. Eppure, il nostro Paese vanta un insieme variegato di enti di Terzo settore che non teme confronti a livello internazionale”. L’economista ricorda poi come, “in questo mondo vitale, tanti sono coloro che, con competenza e passione, si occupano da tempo di erogare servizi e assistenza sanitaria”. Ma osserva che “questo mondo non è stato invitato a dare quel contributo di cui è altamente capace e che avrebbe consentito di evitare parecchi errori”.
Riflettendo su “quale contributo” possano dare le associazioni, l’economista ne ha indicati tre: “Primo, l’apparato di conoscenze e informazioni di prima mano che solo chi opera sul territorio e per il territorio è in grado di fornire. Secondo, l’assolvimento di mansioni come il rilevamento della temperatura corporea, il prelievo dei tamponi, il trasporto degli ammalati. Terzo, e soprattutto, la predisposizione di vere e proprie azioni di pedagogia sanitaria e di educazione alla responsabilità intesa non tanto come imputabilità, quanto piuttosto come farsi carico del peso delle cose, del prendersi cura dell’altro”.

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