Diocesi: Grosseto, dalla fantasia dei giovani “Ma che storia è?”, iniziativa per il web per formarsi divertendosi

Metti un imprevisto e imprevedibile periodo di quarantena provocato da una pandemia. Metti che per oltre due mesi anche i ragazzi sono dovuti stare in casa interrompendo ogni contatto sociale diretto a scuola, all’università, in parrocchia. Metti poi che questo periodo di isolamento ha alimentato nuova fantasia ed ecco il risultato: “Ma che storia è?”, un nuovo format nato dall’inventiva di alcuni giovani e adulti del movimento francescano della parrocchia di Santa Lucia, a cui si è affiancato il Servizio diocesano di pastorale giovanile di Grosseto per proporlo a tutta la Chiesa giovane di Grosseto per la “fase 2” della vita ecclesiale locale.
Si tratta di una trasmissione pensata come una sorta di gioco di società on line che sia, al tempo stesso, attività divertente e formativa. Andrà in onda, in diretta sul canale YouTube della parrocchia di Santa Lucia, a partire da domenica 24 maggio e nelle successive quattro domeniche, sempre alle 21.30.
A condurre ogni puntata, realizzata nei locali della parrocchia di Barbanella, saranno due ragazzi: Benedetta della Gioventù Francescana e David dell’Azione Cattolica.
Per ogni puntata un tema diverso, che avrà sullo sfondo sempre la figura di Francesco d’Assisi, che era stato scelto dalla Pastorale giovanile come compagno di viaggio di questo anno pastorale. La prima serata, domenica, avrà per argomento: “Dalla prigionia il sogno, prepariamoci per uscire (discernimento, radici, cammino)”.
Al progetto hanno risposto vari gruppi giovanili della diocesi, distribuiti in cinque squadre: “San Beppe”; “Gioventù Francescana”; “Noma-Young”; “Seminario vescovile”; “La gang del Cotto-Azione Cattolica giovani Cottolengo”.
Ogni puntata vedrà la presenza nello “studio” ricavato nei locali della parrocchia di Santa Lucia dei due conduttori e di don Stefano Papini, incaricato diocesano del Servizio di pastorale giovanile che arricchirà lo spazio con una parte formativa.
“Grazie a chi ha avuto questa idea, dedicandoci tempo, passione competenze tecniche – commenta il vescovo, mons. Rodolfo Cetoloni –. Grazie alle realtà giovanili che hanno aderito, perché sarà un’occasione bella per volgere sempre al bene le difficoltà che viviamo, usando con sapienza i mezzi che ci vengono offerti”.

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