Pasqua 2020: mons. Frendo (Albania), tra sisma e coronavirus “il Signore saprà trarre il bene anche dal male”

“Perché piangi?”. Usa le parole di Gesù alla Maddalena, giunta al Sepolcro vuoto dopo la Resurrezione, mons. George Anthony Frendo, arcivescovo metropolita di Tirana-Durazzo e presidente dei vescovi di Albania, per raccontare la Pasqua nel Paese delle Aquile, ferito dal sisma del 26 novembre scorso, il più forte degli ultimi 40 con decine di morti e centinaia di feriti, case e edifici distrutti, e adesso colpito dalla pandemia di Coronavirus. Ad oggi si contano 22 vittime e circa 350 contagiati. “Credo che nemmeno in queste circostanze dettate dal sisma e dalla pandemia dobbiamo smettere di cercare qualcosa di positivo – dice al Sir l’arcivescovo –. Siamo certi, infatti, che il Signore saprà trarre il bene anche dal male”. “Lo stile di vita della gente è destinato a cambiare – aggiunge mons. Frendo – e forse molti torneranno a Dio. In questo tempo di restrizioni alla mobilità so che c’è tanta gente che prega in famiglia nel chiuso delle proprie case. Noi come cristiani siamo chiamati a vivere nella speranza”. La Pasqua arriva a proposito. “Ci stiamo preparando alla Pasqua e credo che le parole di Gesù rivolte alla Maddalena, “perché piangi” sono le stesse che oggi rivolge a noi. Non dobbiamo affliggerci perché Gesù ha vinto la morte con la Resurrezione. Questa è la speranza che ci dona coraggio sia davanti al terremoto sia davanti al Coronavirus. Sono occasioni nelle quali è possibile rafforzare il senso di responsabilità verso gli altri perché nessuno può vivere per se stesso. Siamo una minoranza, solo il 15% della popolazione, ma come cattolici dobbiamo essere sale e lievito per il nostro Paese”. “Le chiese – spiega l’arcivescovo – sono aperte per la preghiera privata ma non per le celebrazioni pubbliche. Tuttavia domenica scorsa, delle Palme, la Polizia ci ha permesso di celebrare con non più di 30 fedeli all’interno della nostra chiesa. Fedeli che abbiamo scelto in rappresentanza della comunità ecclesiale. Lo stesso dovrebbe accadere anche per le celebrazioni del Triduo Pasquale. La Chiesa – ricorda mons. Frendo – gode di tanta stima per la sua storica e strenua opposizione, fino al martirio di tanti sacerdoti e fedeli, al Comunismo. Questa sofferenza patita porta in dono tante adesioni alla fede. Come tradizione nella notte di Pasqua si celebra il battesimo dei catecumeni. Quest’anno per il virus non sarà possibile. E pensare che solo nella parrocchia della cattedrale di Tirana avevamo 50 catecumeni adulti. Una fioritura per la Chiesa cattolica in Albania”. Infine una parola per l’Italia: “È sempre stata molto vicina all’Albania. Siamo grati all’Italia per l’aiuto che ci ha sempre dato nei momenti difficili. Inviare dei nostri medici in Italia è stato un gesto significativo per dire il nostro grazie”.

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