Papa Francesco: a Santa Marta, “il Signore converta i mafiosi, gli usurai e i tanti Giuda che sfruttano chi ha bisogno”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Preghiamo oggi per la gente che in questo tempo di pandemia fa commercio con i bisognosi: approfittano della necessità degli altri e li vendono: i mafiosi, gli usurai e tanti. Che il Signore tocchi il loro cuore e li converta”. Con questa intenzione di preghiera il Papa ha cominciato la Messa a Santa Marta, trasmessa in diretta streaming e offerta per tutti coloro che soffrono a causa del coronavirus. “Ci sono dei Giuda che vendono i fratelli e le sorelle, sfruttandoli nel lavoro, non pagando il giusto, non riconoscendo i doveri”, ha detto Francesco commentando, nell’omelia, il Vangelo di Matteo che parla del tradimento di Giuda: “Anzi, vendono tante volte le cose più care. Io penso che per essere più comodo un uomo è capace di allontanare i genitori e non vederli più, metterli al sicuro in una casa di riposo e non andare a trovarli… vende. C’è un detto molto comune che, parlando di gente così, dice che ‘questo è capace di vendere la propria madre’: e la vendono. Adesso sono tranquilli, sono allontanati: ‘Curateli voi…’”. “Tanta gente vuole servire Dio e il denaro. E questo non si può fare”, il monito del Papa: “Alla fine fanno finta di servire Dio per servire il denaro. Sono gli sfruttatori nascosti che sono socialmente impeccabili, ma sotto il tavolo fanno il commercio, anche con la gente: non importa. Lo sfruttamento umano è vendere il prossimo”. “Giuda se n’è andato, ma ha lasciato dei discepoli, che non sono suoi discepoli ma del diavolo”, ha proseguito Francesco: “Chi ama troppo i soldi tradisce per averne di più, sempre: è una regola, è un dato di fatto. Il Giuda ragazzo, forse buono, con buone intenzioni, finisce traditore al punto di andare al mercato a vendere: ‘Andò dai capi dei sacerdoti e disse: Quanto volete darmi perché io ve lo consegni, direttamente?’. A mio avviso, quest’uomo era fuori di sé”. “Una cosa che attira la mia attenzione è che Gesù mai gli dice ‘traditore’”, ha osservato: “Mai! Anzi, gli dice: ‘Amico’, e lo bacia. Il mistero di Giuda”. “Il diavolo entrò in Giuda, è stato il diavolo a condurlo a questo punto”, ha spiegato il Papa: “E come finì la storia? Il diavolo è un mal pagatore: non è un pagatore affidabile. Ti promette tutto, ti fa vedere tutto e alla fine ti lascia solo nella tua disperazione ad impiccarti”. “Pensiamo a tanti Giuda istituzionalizzati in questo mondo, che sfruttano la gente”, l’invito di Francesco: “E pensiamo anche al piccolo Giuda che ognuno di noi ha dentro di sé nell’ora di scegliere: fra lealtà o interesse. Ognuno di noi ha la capacità di tradire, di vendere, di scegliere per il proprio interesse. Ognuno di noi ha la possibilità di lasciarsi attirare dall’amore dei soldi o dei beni o del benessere futuro. ‘Giuda, dove sei?’. Ma la domanda la faccio a ognuno di noi: ‘Tu, Giuda, il piccolo Giuda che ho dentro: dove sei?’”. Il Papa ha terminato la celebrazione con l’adorazione e la benedizione eucaristica, invitando a fare la Comunione spirituale: “Ai Tuoi piedi, o mio Gesù, mi prostro e Ti offro il pentimento del mio cuore che si abissa nel suo nulla nella Tua santa presenza. Ti adoro nel sacramento del Tuo amore, l’ineffabile Eucaristia. Desidero riceverTi nella povera dimora che Ti offre il mio cuore; in attesa della felicità della comunione sacramentale voglio possederTi in spirito. Vieni a me, o mio Gesù, che io vengo da Te. Possa il Tuo amore infiammare tutto il mio essere per la vita e per la morte. Credo in Te, spero in Te, Ti amo”.

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