Quaresima: conversione e carità nel mandato delle Chiese locali, tra Lazio e Basilicata

“La Quaresima è segno della necessità che Dio entri nella progettazione della propria vita”: lo scrive l’arcivescovo di Gaeta, mons. Luigi Vari, in un messaggio rivolto alla Chiesa diocesana. “Questo nostro tempo non sa fare i conti con la vita vera – prosegue –. Si è perso il senso del reale e accade che siamo alle prese da anni con una finanza senza soldi, politiche senza progetti, economie che non fanno crescere ma uccidono, come ricorda il Papa. La Quaresima diventa l’indicazione di un sentiero per ritrovare la realtà”. “Le Ceneri suppongono un falò nel quale a bruciare sono le cose inutili, soprattutto quelle che ti illudono a proposito della vita, per dirigersi verso la terra promessa dell’umanità che si ritrova e ritrova Dio”, conclude l’arcivescovo di Gaeta.
L’immagine delle ceneri viene ripresa anche da mons. Francesco Sirufo, arcivescovo di Acerenza. “Dalle Ceneri della nostra fragilità, con la Grazia di Cristo, può rinascere una vita nuova – afferma in un videomessaggio per il tempo forte dell’anno liturgico appena iniziato –. Invito a pregare insieme perché la Quaresima sia carità, conversione, cambiamento di vita, in cui si staglia dinanzi a noi la Croce gloriosa, il messaggio del kèrigma”. La Quaresima come percorso di carità viene sottolineata dalla Chiesa di un’altra diocesi lucana, quella di Tursi-Lagonegro, dove è stata lanciata un’iniziativa a favore dell’oasi di spiritualità “Santa Maria degli Angeli” di Lagonegro, come “segno di impegno e consapevolezza nel cammino verso la Pasqua”, ricorda il direttore della Caritas diocesana, don Giuseppe Gazzaneo.

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