Papa Francesco: il “Credo” raccontato a don Marco Pozza per il grande pubblico nel terzo dei volumi Rizzoli-Lev

È da oggi in libreria “Io credo, noi crediamo. Una riflessione inedita sulle radici della nostra fede”, il terzo dei volumi in co-edizione Rizzoli-Lev nel quale Papa Francesco racconta la preghiera del Credo  a don Marco Pozza per il grande pubblico. “Alle volte – dice il Pontefice – pensiamo che custodire la Tradizione significhi costruire un museo, un museo delle cose; e la Chiesa diventa un museo. No, la Tradizione è viva, non una collezione di cose, riti… è viva. E cresce, deve crescere, come la radice fa crescere l’albero perché dia fiori e frutti. Dobbiamo sempre tornare alla Tradizione per attingervi quel succo, quella linfa che fa crescere”. Dopo aver percorso, verso per verso, il Padre nostro e l’Ave Maria, in questa terza conversazione con don Pozza, Francesco affronta le verità della fede, della speranza e dell’amore contenute nell’antico Simbolo degli apostoli: “Il significato quotidiano, esistenziale, semplice eppure profondo, del nostro essere figli di Dio e dell’amicizia con i fratelli nella fede e con l’umanità intera”. “Leggere, vivere, pregare il Credo significa testimoniare la fede nel Dio creatore, nel Figlio che ha donato la vita per la nostra salvezza, nello Spirito Santo, nella Chiesa. Significa vedere attorno a noi – magari in un carcere, come racconta don Marco nella seconda parte del volume – quella risurrezione dei viventi che è la prova generale – la caparra, la dimostrazione – della risurrezione finale”, si legge in un comunicato. Significa, soprattutto, affidarsi a un Dio “malato di misericordia”. Nelle toccanti parole di Papa Francesco: “Immagino il momento in cui, nel tramonto della vita, mi avvicinerò a Dio, sedotto da quella bellezza, con animo umiliato, la testa china; immagino il suo abbraccio e il mio sguardo che si solleverà verso il suo. Non oserei guardarlo senza prima aver ricevuto il suo abbraccio”.

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