Diocesi: Acireale, nasce l’ecomuseo del cielo e della terra per valorizzare le risorse locali

Un ecomuseo del cielo e della terra nella diocesi di Acireale. Il progetto propone di far conoscere, valorizzare e promuovere le risorse di una territorio, delimitato geograficamente, creando una rete tra enti pubblici, privati, imprenditoria, scuola, università e abitanti stessi di un luogo, che diventano gli attori principali del territorio. Ricadono nell’ecomuseo i territori del Parco culturale ecclesiale Terre dell’Etna e valle dell’Alcantara, ma potranno entrare a farne parte tutte i comuni compresi nel territorio della diocesi acese. “È un modello innovativo di potenziamento per lo sviluppo territoriale – dichiara il vescovo, mons. Antonino Raspanti – mirato a portare alla luce identità e peculiarità di luoghi, testimonianze del passato, culto dei santi, feste patronali per la diffusione di tradizioni locali. È necessaria, quindi, la collaborazione di tutti per migliorare l’immagine del nostro territorio per far vivere ai visitatori un’esperienza unica che lasci un bel ricordo dei nostri luoghi”. Si aspettano adesso progetti che vedano la collaborazione di istituzioni e privati, in modo da creare una rete che operi apportando un miglioramento culturale ed economico nei territori inclusi.
Intanto, nella diocesi di Acireale, domani, mercoledì 4 marzo, alle 18, con la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Raspanti sarà riaperta al culto la chiesa parrocchiale “Natività della Beata Vergine Maria” in Tagliaborsa di Mascali. I lavori di restauro sono avvenuti grazie al contributo dell’8 per mille (96.148 euro) e alle offerte dei fedeli (42.630 euro). Sabato 7 marzo, dopo messa delle 18, si terrà nella stessa chiesa la presentazione dei lavori di restauro.

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