“Il pensiero cristiano non è contrario per principio alla prospettiva del profitto, piuttosto è contrario al profitto a qualunque costo, al profitto che dimentica l’uomo, lo rende schiavo, lo riduce a cosa tra le cose, a variabile di un processo che non può in alcun modo controllare o al quale non può in alcun modo opporsi”. Lo ha ribadito il Papa, ricevendo oggi in udienza i dirigenti e il personale dell’Istituto Cassa depositi e prestiti, in occasione del 170° anniversario di fondazione. “La gestione degli affari richiede sempre da parte di tutti una condotta leale e limpida, che non ceda alla corruzione”, il monito di Francesco, secondo il quale “nell’esercizio delle proprie responsabilità è necessario saper distinguere il bene dal male”. “Anche nel campo dell’economia e della finanza, retta intenzione, trasparenza e ricerca dei buoni risultati sono compatibili e non devono mai essere disgiunte”, la tesi del Papa, che ha esortato i presenti ad “individuare e percorrere con coraggio linee di intervento rispettose, anzi, promozionali della persona umana e della società”. Tra le le “linee di impegno” affidate alla Cassa depositi e prestiti, “le sfide prodotte in campo sociale ed economico dalla grave pandemia tuttora in corso” e la “radicale trasformazione nel modo di acquistare e di vendere i beni, con il rischio di concentrare scambi e commerci nelle mani di poche realtà di dimensione globale”. Rilanciare l’“economia reale” quale “volano di sviluppo delle persone, delle famiglie e delle società”, l’invito finale.