Sir: principali notizie dall’Italia e dal mondo. Tregua in Libia, Haftar lascia Mosca senza firmare. Lavoro, morto operaio in cantiere M4. Gregoretti, scontro nella giunta per le immunità su Salvini

Tregua in Libia, Haftar lascia Mosca senza firmare. Colpi di artiglieria a sud di Tripoli

Il generale Khalifa Haftar, comandante dell’Esercito nazionale libico, ha lasciato Mosca senza firmare l’accordo di cessate il fuoco con il Governo di accordo nazionale (GNA) guidato da Fayez Al Serraj. Lo riporta l’agenzia RIA Novosti, che cita una sua fonte. Secondo Al Arabiya, Haftar ha giustificato la mancata accettazione del cessate il fuoco affermando che il documento proposto ignora molte richieste dell’esercito nazionale libico. La controparte, il premier del Governo di accordo nazionale Al Serraj, aveva sottoscritto l’accordo a Mosca nella giornata di ieri, mentre Haftar aveva preso tempo per studiare il documento. Ancora Al Arabiya riporta che successivamente sono ripresi i combattimenti a sud di Tripoli. Mentre il portale Al Wasat, cirando testimoni oculari, parla di colpi di artiglieria sentiti nei sobborghi di Salah Al-Deen e Ain Zara, sempre a sud della capitale libica.

Lavoro: morto operaio in cantiere M4

Ennesimo lutto sul posto di lavoro. Un operaio, I.R. di 42 anni, al lavoro nel cantiere della nuova linea 4 della metropolitana di Milano è morto dopo esser rimasto schiacciato da un blocco di cemento a 18 metri di profondità. Secondo quanto riferito dal 118, che lo ha soccorso sul posto con manovre di rianimazione, l’uomo è stato trasportato al San Carlo già in arresto cardiocircolatorio ed è morto subito dopo il ricovero. L’incidente è avvenuto alle 18.40 in piazza Tirana. Sul posto anche i carabinieri e i vigili del fuoco.

Gregoretti, maggioranza lascia Giunta. Salvini: “Tanti con me”

Hanno abbandonato la riunione, per protesta, tutti i senatori della maggioranza presenti nella Giunta delle immunità del Senato che stanno discutendo il caso Gregoretti. “Tutta la maggioranza ha ritenuto di abbandonare questa riunione della Giunta perché il presidente Gasparri, che fino a ieri ha detto che questo è un organo giurisdizionale e imparziale, si è comportato in maniera più politica degli altri, perché ha messo al voto una istanza istruttoria molto importante per valutare i documenti sulla salute dei migranti soprattutto dopo lo sbarco. La richiesta è finita a parità di voti e lui ha ritenuto di respingerla, votando anche lui con una parte politica ben precisa”, ha spiegato la capogruppo del M5s nella Giunta Elvira Evangelista. E durante un’iniziativa elettorale nel parmense, il leader della Lega, Matteo Salvini commenta: “Se rischierò un processo per aver controllato i confini il mio paese ci andrò a testa alta, ma dovranno preparare un Tribunale bello grande, perchè con me ci saranno tanti italiani”.

Malta, il nuovo premier è Robert Abela

L’avvocato 42enne Robert Abela è stato eletto leader del Partito laburista maltese, diventando automaticamente anche primo ministro dopo le dimissioni di Joseph Muscat accusato di interferenze nelle indagini sull’omicidio della giornalista investigativa Daphne Caruana Galizia. Figlio dell’ex presidente George e visto come outsider incarnazione della continuità col suo predecessore, Abela è stato scelto dalla maggioranza dei 17.500 elettori laburisti – che hanno votato per la prima volta direttamente il loro leader – per la sua promessa di continuare “con le ricette vincenti” di Muscat.

Spagna, il governo Sanchez giura ma la questione catalana non è risolta

Il neo governo spagnolo ha giurato ieri alla presenza del re Felipe e già per oggi è fissato il primo consiglio dei ministri straordinario. Un inizio col turbo dopo le traversie durate oltre un anno e mezzo e che hanno portato a due elezioni generali. Si tratta del primo governo di coalizione dalla morte del dittatore Francisco Franco e vede governare al fianco del Psoe anche Podemos, il partito di estrema sinistra, formazione nata nel 2014, e Izquierda Unida, formazione storica presente nel panorama politico spagnola dal 1980. “Si tratta di un governo pluralista”, ha dichiarato Sanchez, ma che “ha un fermo proposito di unità”. La Catalogna resta il tallone d’Achille del neo governo: nessuna formazione spagnola è infatti disposta a cedere sul fronte indipendentista.

Regno Unito: sì della Regina alla nuova vita di Harry e Meghan

Via libera dei Windsor a “un periodo di transizione” verso “la nuova vita” che Harry e Meghan vogliono creare per la loro famiglia. Lo si legge in una nota diffusa dalla corte a nome della regina dopo la riunione dei vertici della Royal Family britannica. Riunione nella quale si conferma che i duchi di Sussex intendono in prospettiva sganciarsi dai “finanziamenti pubblici” dell’appannaggio reale e che per questa fase della loro vita si divideranno fra il Regno Unito e il Canada.

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