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Papa in Madagascar: incontro vescovi, “collaborazione tra Chiesa e Stato” per lotta alla povertà, “giusto salario”, difesa dei bambini e delle vittime di abusi

(Foto Vatican Media/SIR)

“La collaborazione matura e indipendente tra la Chiesa e lo Stato è una sfida continua”. Ne è convinto il Papa, che incontrando il clero nella cattedrale di Antananarivo ha esortato i presenti a “sfuggire alle insidie e liberare il fermento del Vangelo in vista di una proficua collaborazione con la società civile nella ricerca del bene comune”, attraverso un “comune discernimento” che “include la vostra preoccupazione per tutte le forme di povertà: non solo assicurare a tutti il cibo, o un decoroso sostentamento, ma che possano avere prosperità nei suoi molteplici aspetti”. Tutto ciò, ha spiegato Francesco, “implica educazione, accesso all’assistenza sanitaria, e specialmente lavoro, perché nel lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale, l’essere umano esprime e accresce la dignità della propria vita”. “Il giusto salario permette l’accesso adeguato agli altri beni che sono destinati all’uso comune”, l’elenco del Papa: “La difesa della persona umana costituisce un’altra dimensione del nostro impegno pastorale. Per essere pastori secondo il cuore di Dio, dobbiamo essere i primi nella scelta di proclamare il Vangelo ai poveri”. “Abbiamo un dovere particolare di vicinanza e di protezione verso i poveri, gli emarginati e i piccoli, verso i bambini e le persone più vulnerabili, vittime di sfruttamento e di abusi”, ha raccomandato Francesco. “Vittime della cultura dello scarto”, ha aggiunto a braccio: “Scarto di chi sta per nascere e di chi sta per morire, per affrettare la pratica”.