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Papa in Madagascar: discorso autorità, “lottare contro tutte le forme di corruzione e speculazione”

“Lottare con forza e determinazione contro tutte le forme endemiche di corruzione e di speculazione che accrescono la disparità sociale e ad affrontare le situazioni di grande precarietà e di esclusione che generano sempre condizioni di povertà disumana”. È l’appello lanciato dal Papa nel primo discorso pronunciato in Madagascar, nel palazzo presidenziale di Antananarivo, subito dopo la visita di cortesia al presidente della Repubblica, Andry Rajoelina. Rivolgendosi alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico, Francesco ha chiesto di “introdurre tutte le mediazioni strutturali che possano assicurare una migliore distribuzione del reddito e una promozione integrale di tutti gli abitanti, in particolare dei più poveri”. “Tale promozione – ha precisato – non può limitarsi alla sola assistenza, ma chiede il riconoscimento di soggetti giuridici chiamati a partecipare pienamente alla costruzione del loro futuro”. “Dopo che la vostra nazione ha riguadagnato la sua indipendenza, essa aspira alla stabilità e alla pace, attuando un’alternanza democratica positiva che attesta il rispetto della complementarità degli stili e dei progetti”, il riferimento alla storia del Paese: “E questo dimostra che la politica è un veicolo fondamentale per costruire la cittadinanza e le opere dell’uomo quando è vissuta come servizio alla collettività umana”. In questa prospettiva, per il Papa, “la funzione e la responsabilità politica costituiscono una sfida continua per coloro che hanno la missione di servire e proteggere i propri concittadini, in particolare i più vulnerabili, e di favorire le condizioni per uno sviluppo dignitoso e giusto, coinvolgendo tutti gli attori della società civile”. Perché, ha ricordato il Santo Padre citando Paolo VI, “lo sviluppo di una nazione non si riduce alla semplice crescita economica. Per essere autentico sviluppo, deve essere integrale, il che vuol dire volto alla promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo”. Il Papa ha cominciato il suo discorso dalla capitale del Madagascar ringraziando “tutte le persone e le istituzioni che hanno reso possibile questo viaggio, in particolare il popolo malgascio che ci accoglie con grande ospitalità”. Poi ha citato “uno dei valori fondamentali della cultura malgascia: il fihavanana, che evoca lo spirito di condivisione, aiuto reciproco e solidarietà. Include anche l’importanza dei legami familiari, dell’amicizia e della benevolenza tra gli uomini e verso la natura. Così si rivelano ‘l’anima’ del vostro popolo e quei tratti peculiari che lo contraddistinguono, lo costituiscono e gli permettono di resistere con coraggio e abnegazione alle molteplici avversità e difficoltà che deve affrontare quotidianamente”. “Se dobbiamo riconoscere, valorizzare e apprezzare questa terra benedetta per la sua bellezza e la sua inestimabile ricchezza naturale, non è meno importante farlo anche per quest’’anima’ che vi dà la forza di rimanere impegnati con l’aina (vale a dire con la vita)” ha sottolineato Francesco.