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Papa in Mozambico: messa allo stadio di Zimpeto, “il mondo ignora la misericordia, uccidendo o abbandonando persone disabili e anziane”

“Superare i tempi di divisione e violenza implica non solo un atto di riconciliazione o la pace intesa come assenza di conflitto, ma l’impegno quotidiano di ognuno di noi ad avere un sguardo attento e attivo che ci porta a trattare gli altri con quella misericordia e bontà con cui vogliamo essere trattati”. Nell’omelia della Messa allo stadio di Zimpeto, il Papa ha formulato così la sua ricetta per il futuro del Mozambico. “Misericordia e bontà – ha proseguito Francesco – soprattutto verso coloro che, per la loro condizione, vengono facilmente respinti ed esclusi”. “Si tratta di un atteggiamento non da deboli, ma da forti, un atteggiamento da uomini e donne che scoprono che non è necessario maltrattare, denigrare o schiacciare per sentirsi importanti; anzi, al contrario”, ha precisato il Santo Padre: “E quest’atteggiamento è la forza profetica che lo stesso Gesù Cristo ci ha insegnato volendosi identificare con loro e mostrandoci che la via giusta è il servizio”. La “regola d’oro”, allora, è la “reciprocità di comportamento”: “Amarci, aiutarci e prestare senza aspettare nulla in cambio”. “Il mondo ignorava – e continua a non conoscere – la virtù della misericordia, della compassione, uccidendo o abbandonando persone disabili e anziane, eliminando feriti e infermi, e divertendosi con le sofferenze inflitte agli animali”, il grido d’allarme dl Papa: “Allo stesso modo non praticava la bontà, la gentilezza, che ci spinge ad avere a cuore il bene del prossimo tanto quanto il proprio”.