Inchiesta

Scarp de’ tenis: “storie di ordinaria povertà” nel nuovo numero della rivista di strada

“Storie di ordinaria povertà”: le racconta il nuovo numero della rivista di strada Scarp de’ tenis, promossa da Caritas Ambrosiana e Caritas Italiana, che sarà in vendita nel prossimo fine settimana. “Il 17 ottobre si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale di lotta contro la povertà. Noi, come sempre, raccontiamo storie. Le storie di chi ha perso tutto e prova a rialzarsi”, spiegano dalla redazione milanese di Scarp. “L’ultima vacanza? 11 anni fa. I vestiti? Un tempo mi piaceva fare shopping nelle boutique, ora frequento solo negozi di abiti di seconda mano. All’auto ho rinunciato: il bollo costa troppo, non ce la facciamo. Fortunatamente questo appartamento è nostro, ma c’è stato un momento in cui abbiamo rischiato di perderlo”: lo racconta a Scarp Felice Scirea seduto con la moglie Raffaella Cirri al tavolo della cucina. “Quarto piano senza ascensore – sottolinea la rivista – di un vecchio palazzo di inizio secolo”. Un edificio, a Milano, “con ancora i fregi Liberty sulla facciata che deve aver conosciuto, come questa coppia di signori milanesi, tempi migliori. Agente di commercio per alcuni noti marchi alimentari lui, traduttrice e segretaria di direzione in una grande impresa chimica lei, nel 2000 scelgono di aprire un’edicola in via Padova a Milano a poche centinaia di metri dalla casa dove abitano da quando si sono sposati e dove Felice è nato”.
“Mia madre si era ammalata e non potevo più contare sul suo aiuto per badare ai miei due bambini che nel frattempo erano nati. Felice al lavoro aveva alti e bassi. Pensammo che mettere su bottega vicino a dove vivevamo, poteva essere una soluzione. Con l’aiuto di mamma e con la mia liquidazione mettemmo insieme i soldi necessari per acquistare la licenza: 163 milioni di vecchie lire. Con il senno di poi, oggi non rifarei più quella scelta, perché tutti i nostri guai cominciarono da lì”, racconta Raffaella a Scarp. “In realtà all’inizio gli affari vanno piuttosto bene. La via è frequentata, c’è molto passaggio. Si vendono bene anche libri e articoli di cancelleria agli studenti e agli alunni delle scuole del quartiere. Poi, però, il vento inizia a cambiare” con la crisi del 2008. “I clienti che avevano perso il lavoro a tutto pensavano tranne che a venire in edicola ad acquistare il giornale…”. Scarp contestualizza: “Quattordici milioni. Tanti, secondo l’Istat, sono gli italiani che vivono al di sotto o nelle immediate vicinanze della linea che delimita la povertà assoluta. Tra loro, gli insospettabili che hanno sempre fatto parte  della cosiddetta classe media, quella  cioè che poteva contare  su una bella casa, un lavoro con possibilità di carriera e poteva garantire un futuro migliore ai propri figli. Oggi, però, la situazione è cambiata…”.
All’interno del giornale, ricco di altre testimonianze, anche l’intervista a Doug Seegers, l’ex homeless diventato una star del pop mondiale.