Riepilogo

Sir: principali notizie dall’Italia e dal mondo. Calcio, arrestati 12 capi ultrà Juve. Usa, pronti a reagire dopo gli attacchi contro Riad. Pontida, insultato Gad Lerner, “sei un ebreo”

Calcio: estorsioni e violenze, arrestati capi ultrà Juve

Blitz della Polizia nella curva della Juventus: i capi e i principali referenti dei gruppi ultrà bianconeri sono stati arrestati nell’ambito di un’indagine coordinata dalla procura di Torino, che ha portato all’emissione da parte del gip di 12 misure cautelari. Le accuse sono, a vario titolo, associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata. In corso anche decine di perquisizioni in diverse città italiane. L’indagine, condotta dalla Digos e dal gruppo criminalità organizzata della procura, coinvolge tutti i principali gruppi del tifo organizzato: ‘Drughi’, ‘Tradizione-Antichi valori’, ‘Viking’, ‘Nucleo 1985’ e ‘Quelli… di via Filadelfia’.

Trump: Usa pronti a reagire dopo gli attacchi contro Riad. Ue preoccupata

Gli Stati Uniti sono “pronti e carichi” per reagire agli attacchi contro Riad: lo twitta il presidente americano Donald Trump, precisando di attendere la conferma sulle responsabilità e le valutazioni dell’Arabia Saudita. L’Unione Europea guarda con preoccupazione l’escalation di tensione in Medio Oriente dopo gli attacchi a due maxi raffinerie saudite. “Gli attacchi con droni di ieri a due impianti Aramco in Arabia Saudita pongono una minaccia reale alla sicurezza regionale”, ha dichiarato una portavoce dell’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Federica Mogherini. “In un periodo in cui le tensioni nella regione sono alte, questo attacco mina il lavoro in corso per la de-escalation e il dialogo”, prosegue la portavoce.

Hong Kong: ancora proteste, scontri e un sit-in al Consolato britannico, “salvateci”

Incendio all’ingresso della stazione Wan Chai della metropolitana. Scontri sempre più violenti a Hong Kong. E’ stato il 15° week-end consecutivo di proteste, nell’ex colonia britannica, ora territorio cinese. Migliaia di manifestanti, in gran parte vestiti di nero e con l’ormai simbolico ombrello, hanno sfidato il divieto della polizia, partecipando alla marcia pro-democrazia organizzata dal Civil Human Rights Front, partita dall’area commerciale di Causeway Bay e diretta verso Central, la zona delle sedi governative e istituzionali. Il corteo di protesta ha inscenato un sit-davanti al Consolato britannico, sventolando bandiere del Regno Unito, chiedendo di fatto l’intervento di Londra per salvare Hong Kong, colonia inglese fino al 1997.

Salvini a Pontida: “Questa è l’Italia che vincerà”. Insultato Gad Lerner, “sei un ebreo”

A Pontida è il giorno del grande raduno leghista. Fin dalla prima mattina i militanti del Carroccio hanno cominciato ad affluire sul prato, dove gli organizzatori si attendono 80mila presenze. In prima fila due bandiere dell’Italia. Sul fondale del palco campeggia lo slogan “La forza di essere liberi”, sovrastata da una striscia tricolore. I militanti hanno contestato e insultato il giornalista Gad Lerner. “Vai a casa”, “Non sei un italiano, sei un ebreo”. Aggredito anche un videomaker, collaboratore di Repubblica, al quale è stata rotta la videocamera mentre cercava di riprendere un militante che gridava “Mattarella mafioso”. Ma sugli insulti al presidente della Repubblica il leader Matteo Salvini  frena: “bisogna portare rispetto”.

Inizio anno scolastico: Mattarella e ministro Fioramonti a L’Aquila

Una medaglia a tutta la comunità scolastica aquilana come riconoscimento per l’impegno e la dedizione dimostrata in questi 10 anni dal terremoto: la consegnerà oggi a L’Aquila il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti in occasione della cerimonia nazionale di inaugurazione dell’anno scolastico “Tutti a Scuola” che si terrà, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, presso la scuola primaria Mariele Ventre, ancora come tanti altri istituti in una struttura provvisoria.

Musica. Bosso: “Non posso più suonare”

“Se mi volete bene, smettete di chiedermi di mettermi al pianoforte e suonare. Non sapete la sofferenza che mi provoca questo, perché non posso, ho due dita che non rispondono più bene e non posso dare alla musica abbastanza. E quando saprò di non riuscire più a gestire un’orchestra, smetterò anche di dirigere”. Così Ezio Bosso, pianista, compositore e direttore d’orchestra, ha dato l’annuncio del suo ritiro dal pianoforte. L’artista torinese, che due giorni fa ha compiuto 48 anni, dal 2011 soffre di una patologia degenerativa.