Istruzione

Scuola: Save the Children, “in Italia 4,5 milioni di studenti vivono in aree ad alta o medio-alta pericolosità sismica, più di 17mila edifici interessati”

“Ề un segnale molto importante che il nuovo anno scolastico in Italia riparta simbolicamente proprio da L’Aquila, una città che porta ancora addosso i segni e le ferite del terremoto di più di dieci anni fa e che deve ricordarci la necessità di garantire finalmente il diritto a una scuola sicura a tutti i bambini e agli adolescenti nel nostro Paese. Accogliamo favorevolmente l’annuncio del ministro Fioramonti di un ufficio al Miur per accompagnare le scuole e gli enti locali nel percorso di ristrutturazione degli edifici scolastici e auspichiamo che il Parlamento possa discutere quanto prima una legge sulla sicurezza scolastica, che superi l’attuale frammentazione normativa, sulla base del Manifesto di nove punti che abbiamo presentato nei mesi scorsi insieme a Cittadinanzattiva”: lo dichiara Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, che oggi sarà presente alla cerimonia nazionale di inaugurazione dell’anno scolastico nel capoluogo abruzzese.
Oggi, nel nostro Paese, sottolinea l’organizzazione, circa 4,5 milioni di studenti vivono in aree ad alta o medio-alta pericolosità sismica, con più di 17mila edifici scolastici interessati. Un tema, quello della sicurezza nelle scuole, che non riguarda tuttavia solo le zone a rischio sismico della Penisola. Quasi la metà degli edifici scolastici italiani, infatti, sono privi dei certificati di agibilità, abitabilità o di collaudo statico e durante lo scorso anno scolastico si sono registrati distacchi di intonaco e crolli ogni tre giorni.
“Oltre al tema centrale della sicurezza nelle scuole, auspichiamo, da parte del nuovo Governo, un impegno concreto anche nella lotta alla dispersione scolastica e alla povertà educativa afferma Milano -. Il fenomeno degli studenti che si allontanano dalla scuola, in Italia, è infatti tornato a crescere, dopo diversi anni di riduzione, passando dal 13,8% del 2016 al 14,5% del 2018. Servono, dunque, azioni efficaci per invertire questa tendenza, a partire da una didattica sempre più inclusiva e innovativa che stimoli l’interesse e la curiosità degli studenti”. Allo stesso modo, “è fondamentale monitorare costantemente l’attuazione della legge sul cyberbullismo, in modo da rispondere tempestivamente alle sfide educative legate alla continua evoluzione delle nuove tecnologie e a prevenire e contrastare i fenomeni di cyberbullismo”. Infine, “auspichiamo che il nuovo esecutivo possa definire una strategia per individuare le aree del nostro Paese a più alto rischio di povertà educativa per i bambini, concentrando gli investimenti soprattutto nelle scuole che operano nei contesti più deprivati e dove i minori hanno meno opportunità di accedere a servizi educativi di qualità indispensabili per la loro crescita e per il loro futuro”, conclude Milano.