Cerimonia di inaugurazione

Scuola: Mattarella, “rappresenta la finestra di opportunità per il futuro di ciascun giovane”

“La scuola italiana ha grandi meriti. E straordinarie qualità. Lo dimostrano i nostri giovani che si fanno apprezzare ovunque, in Italia e all’estero. Lo dimostrano i giovani talenti che partecipano, con successo, agli incontri internazionali. Certo, la nostra organizzazione scolastica ha limiti che dobbiamo esaminare e continuamente superare. Tuttavia, dobbiamo saper valorizzare, sempre meglio, le eccellenze che siamo stati capaci di costruire e fare in modo che generino nuove, positive esperienze”. Lo ha affermato oggi pomeriggio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a l’Aquila a “Tutti a Scuola”, la cerimonia nazionale di inaugurazione del nuovo anno scolastico.
“Tanti meriti – il tributo del capo dello Stato – vanno riconosciuti agli insegnanti, ai maestri, ai professori, che mettono la loro passione e la loro preparazione a servizio dei giovani. Non sempre ricevono dalla società e dalle istituzioni il riconoscimento che è loro dovuto. Non poche volte hanno colmato con il loro senso di responsabilità e del dovere, lo spazio lasciato vuoto dalla carenza di risorse materiali o di strutture organizzative. Insieme a loro desidero ringraziare tutto il personale della scuola, che si prodiga per il bene dei ragazzi”.
Nuove generazioni di insegnanti sono chiamate a entrare nella scuola. Per Mattarella, “questa sfida di rinnovamento è decisiva per tenere il passo con i tempi, con i linguaggi che cambiano, con i ragazzi che abitano il web e ci precedono nella società digitale”.
E ancora: 2La scuola e la famiglia devono parlarsi, incontrarsi, collaborare tra loro. Una società aggressiva, attraversata dal risentimento, orientata a esaltare l’interesse individuale a discapito della comunità, rischia di accentuare le fratture tra insegnanti e genitori. A farne le spese sono soprattutto i ragazzi, quando i loro genitori, per prenderne in qualunque caso le parti, arrivano a screditare o, addirittura, a insolentire gli insegnanti. La nostra società ha bisogno di ascolto, di dialogo, di rispetto degli altri, di maggiore fiducia. E la fiducia comincia dalla scuola”.
Poi un invito: “La scuola non è se stessa se non si dedica anche a scrutare il mondo di domani, se non costruisce, con il sapere, le fondamenta delle necessarie innovazioni che i tempi ci sollecitano”. “La scuola è una speranza, sempre e ovunque – ha concluso il presidente della Repubblica -. Rappresenta la finestra di opportunità per il futuro di ciascun giovane. Compito della Repubblica è garantirla costantemente. Dobbiamo renderla più forte ed efficace”.