Udienza

Papa Francesco: a Tgr Rai, “valorizzare le diversità di ogni popolo” è “globalizzazione buona”. “L’oratorio è molto forte in Italia”

“C’è una globalizzazione nociva e una globalizzazione buona”. Lo ha ricordato il Papa, ricevendo in udienza, nella Sala dei Papi, una delegazione della Testata giornalistica regionale della Rai. “Sono lieto di incontrarvi in occasione dei primi quarant’anni della Tgr, per il servizio che proponete in particolare con le vostre redazioni locali e con un grande impegno di personale giornalistico e tecnico, con un’offerta che non dimentica le lingue e le culture delle minoranze”, ha esordito Francesco, sottolineando che “la globalizzazione non è di per sé cattiva; al contrario, la tendenza alla globalizzazione è buona, perché ci unisce, ci può aiutare ad essere membra gli uni degli altri”. “Quello che può essere nocivo è il modo di attuarla”, ha puntualizzato il Santo Padre: “Se infatti la globalizzazione pretende di rendere tutti uniformi, mortifica la ricchezza e la particolarità di ogni popolo, tende a uniformare tutto e tutti, piuttosto che valorizzare le diversità, le peculiarità, le culture, le storie, le tradizioni. Se invece una globalizzazione cerca di unire tutti rispettando le persone, i gruppi sociali, i popoli nelle loro ricchezze e peculiarità, allora quella globalizzazione è buona, perché ci fa crescere insieme”. Per esemplificare questa idea, il Papa ha ricordato l’immagine della sfera e del poliedro, centrale nell’Evangelii gaudium: “Nella sfera tutto è uguale, uniforme, ogni punto è equidistante dal centro, non ci sono differenze; invece nel poliedro c’è coerenza ma c’è anche diversità, varietà di posizioni, di cultura, di identità. La globalizzazione del poliedro è quella che ci unisce, rispettando le diversità. E questa è la strada”. “Io ho trovato in Italia, quando sono arrivato, tre realtà che non avevo trovato, così forti, in altra parte: l’oratorio, il volontariato e il cooperativismo”, ha esordito a braccio il Santo Padre:  “Sono tre realtà che onorano voi e la vostra società. L’oratorio è molto forte, in Italia”.