Intervento

Festa media Cei: Tarquinio (Avvenire), “fatica del nostro tempo è l’ascolto, cercare parole che rispettino tutti”

“Prestare ascolto è il grande debito del nostro tempo, è un tempo in cui si fa fatica ad ascoltare”. Lo ha detto il direttore di Avvenire Marco Tarquinio, intervenuto ieri alla festa dei media Cei, promossa dalla diocesi di Monreale, a Terrasini. “Un cronista ha la tentazione di farsi giudice delle cose che vede, dei fatti che racconta, delle persone di cui parla – ha osservato -. Ma assieme ai miei colleghi è una cosa che cerchiamo di non fare”. Ripercorrendo la parabola della vedova importuna e del giudice disonesto, Tarquinio ha osservato che “prestare ascolto è un grande debito del nostro tempo”. “È un tempo in cui si fa fatica ad ascoltare”, ha aggiunto. Ricordando il messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali di tre anni fa, il direttore di Avvenire ha segnalato che “l’ascolto è una sorta di martirio, una terra dove si va a piedi scalzi”. “È difficilissimo ascoltare gli altri, soprattutto quando dicono cose che non ci piacciono”. E ha avvertito: “Un ascolto senza risposta è un ascolto indifferente, un non ascolto. Quindi, bisogna accettare anche il martirio di parole che scomodano”. “Mi fa male quando dentro un dibattito inseriamo voci diverse da quelle che qualcuno si aspetterebbe da un giornale di ispirazione cattolica – ha riferito – e non ci si accorge che quelle voci fanno parte di una missione che ci è stata data più di 50 anni fa: trovare le parole che parlino a tutti dentro un respiro che è cristiano e non esclude nessuno”. Infine, l’impegno di Avvenire, secondo Tarquinio: “Cercare parole che rispettino tutti, senza accuse alle persone in quanto tali. Ma riconoscere quando ci sono cose storte e dire quando ci sono cose giuste”.