(Bologna) “Preoccupa il diffuso desiderio di autorità e la delega decisionale ad altri, una sfiducia nella democrazia. In questo hanno un’importanza radicale i nuovi mezzi di comunicazione, quei social che ci fanno stare sempre con lo sguardo abbassato sui telefonini anche quando siamo per strada. Ma la politica si fa guardandosi in faccia, tenendo alto lo sguardo”. Lo ha detto ieri Romano Prodi, ex presidente del Consiglio ed ex presidente della Commissione europea, durante la tavola rotonda “I cristiani e la città”, organizzata nell’ambito del 52° Incontro nazionale di studi delle Acli di Bologna. Sono 323 i cinesi per ogni italiano – ha ricordato Prodi – per cui “solo un’Europa unita ha autorevolezza per rendere più affrontabili i contrasti tra Usa e Cina”. “Se non capiamo il senso della necessità dell’Europa vuol dire che non capiamo la storia”. Quindi, l’invito a “portare avanti le istituzioni europee con fiducia”. “Dobbiamo essere moderatori e pacificatori di questa situazione. È un ruolo importantissimo, non ci possiamo tirare indietro. Dobbiamo aumentare la nostra andatura per andare alla velocità della storia”, ha concluso Prodi.