Appuntamenti
“Perché faccio politica? Perché attraverso di essa farò del bene agli altri. Io sono un prete e devo portare Dio nella politica”. Le parole di don Luigi Sturzo risuonano forti, contemporanee a distanza di tanti anni. Quelle parole sono diventate spettacolo teatrale, “Appello ai liberi e forti”, nell’adattamento di Francesco Failla, la regia di Salvo Bitonti e le musiche di Dario Arcidiacono. A interpretare don Luigi Sturzo, in un monologo tra ricordi e riflessioni, è l’attore siracusano Sebastiano Lo Monaco. L’appuntamento è per domani, con inizio alle ore 20.30, nel cortile dell’arcivescovado, in piazza Duomo, a Siracusa. La serata sarà introdotta dal magistrato Gaspare Sturzo, pronipote di don Luigi e presidente del Centro internazionale studi Don Sturzo, e da Pucci Piccione. Lo spettacolo sarà rappresentato anche il 25 novembre a Caltagirone in occasione del compleanno di Sturzo che cadeva il 26 novembre.
“Questo spettacolo nasce da un dono che mi fece Gaspare Sturzo nel 2013 venendo ad assistere ad un mio spettacolo – spiega Lo Monaco -: mi regalò questo testo che compendia molti scritti ed è l’atto fondante del Partito popolare italiano. Io conoscevo poco di Sturzo, ma quando ho letto sono rimasto incantato dalla modernità personaggio. Un anno fa Gaspare Sturzo e Francesco Failla, che ha scritto il testo divenuto monologo teatrale, mi hanno detto che nel centenario avrei dato voce a questa storia umana così importante”. Lo spettacolo, a ingresso libero, è proposto dalla Cattedrale di Siracusa e dalla società Kairos, nella produzione di Sicilia Teatro, Centro internazionale studi Don Sturzo, Istituto Luigi Sturzo. Sul palco sono disposti i mobili simili a quelli che arredavano le due stanze presso il Convento delle Canossiane a Roma in cui don Sturzo visse dal 1946 alla morte nel 1959: la macchina da scrivere Olivetti, la scrivania, l’attaccapanni, la sua sedia e una poltrona dove il sacerdote leggeva.