Eutanasia e suicidio assistito: card. Bassetti, “legge favorevole sarebbe in contrasto con Costituzione. Vita umana è intangibile”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

L’approvazione del suicidio assistito nel nostro Paese aprirebbe “un’autentica voragine dal punto di vista legislativo, ponendosi in contrasto con la stessa Costituzione italiana, secondo la quale ‘la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo’, il primo dei quali è quello alla vita. Tale contrasto segnerebbe dal punto di vista giuridico un passaggio irreversibile”, con “enormi conseguenze sul piano sociale”. È il monito lanciato dal card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia–Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana, nel suo intervento all’incontro di riflessione “Eutanasia e suicidio assistito. Quale dignità della morte e del morire?” in corso a Roma. “Si darebbe il via – spiega – a un piano inclinato: diverrebbe sempre più normale il togliersi la vita e ciò potrebbe avvenire di fatto per qualunque ragione e, per di più, con l’avvallo e il supporto delle strutture sanitarie dello Stato”. Uno scenario non solo devastante “nei passaggi difficili dell’adolescenza”, ma che “indurrebbe a selezionare, mediante la formulazione di appositi parametri sanciti dallo Stato, chi debba essere ancora curato e chi non ne abbia il diritto”. E la vicenda del piccolo Charlie ne è “un caso emblematico”. “Siamo una società che già seleziona, e stabilisce chi tra gli esseri umani sia anche persona e porti o meno il diritto di nascere e di vivere – ammonisce Bassetti -: i più indifesi sono già eugeneticamente selezionati “, e “le leggi di cui temiamo l’approvazione non farebbero che ampliare tale obbrobrio, rendendo la vita umana sempre più simile a un oggetto e sempre più soggetta alla regola del consumismo”. Anche il senso della professione medica verrebbe trasformato, la sanità diventerebbe “a due livelli, e si accrescerebbe la pericolosa tendenza a offrire cure più o meno qualificate, a seconda delle possibilità economiche di ognuno”. Di qui il richiamo all’insegnamento di Papa Francesco nel discorso ai partecipanti all’Assemblea plenaria della Congregazione per la dottrina della fede, il 26 gennaio 2018: “La vita umana, dal concepimento fino alla sua fine naturale, possiede una dignità che la rende intangibile”.

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