Diocesi: Acireale, don Mignozzi e suor Donatello al convegno catechistico “La comunità grembo che genera alla fede”

“La comunità sia aperta a tutti, nessuno escluso; ad ognuno con le proprie differenze, le proprie insicurezze e i propri dubbi. La comunità sia madre per assistere i propri figli dall’inizio sino alla fine. Sia la prima maestra nell’accompagnare oltre che nell’educare e insegnare. Perché, come membri della Chiesa, siamo chiamati ad accogliere il diverso da noi, rendendolo un tutt’uno con la comunità, senza discriminazioni e pregiudizi”. Sono queste alcune delle indicazioni emerse nel corso del primo giorno del convegno catechistico organizzato dalla diocesi di Acireale e dedicato al tema “La comunità grembo che genera alla fede”.
I relatori don Vito Mignozzi, direttore dell’Istituto teologico pugliese di Molfetta, e suor Veronica Amata Donatello, responsabile del Settore per la catechesi delle persone disabili dell’Ufficio Catechistico nazionale, hanno accostato “il grembo, spazio originario in cui ha inizio la vita e si sperimenta l’amore”, alla comunità ecclesiale “perché essa genera e si prende cura dei figli che le sono affidati, attraverso la Parola, i sacramenti, la preghiera e il servizio”. La comunità ecclesiale, insomma, è stata “invitata, incoraggiata e sostenuta ad intessere relazioni”.
Delineando l’atteggiamento dei catechisti verso i ragazzi che accompagnano, sono state proposte le parole di don Tonino Bello e il suo invito a “fare silenzio per udirli, fare ombra per seguirli, fare sosta per attenderli, fare vento per scuoterli, fare soglia per accoglierli”. Per i relatori, “i catechisti hanno un compito importante e delicato: accompagnare i bambini e i ragazzi nella fede e farli innamorare di Gesù, partendo dall’annuncio fondamentale, il Kerigma”.
Ai lavori, organizzati dal direttore don Carmelo Sciuto, ha voluto essere presente anche anche il vescovo, mons. Antonino Raspanti.

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