
“Morire sul lavoro è un’eventualità tristissima che dobbiamo impegnarci a scongiurare con ogni mezzo. Per questo è necessario agire in via prioritaria, a livello nazionale, europeo e internazionale, per rafforzare il quadro normativo in materia di tutela della sicurezza e di prevenzione degli incidenti sul lavoro”. Lo afferma il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi, nel messaggio in occasione della Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo che viene celebrata l’8 agosto in ricordo della tragedia avvenuta nel 1956 nella miniera di Bois du Cazier, a Marcinelle, in Belgio, dove morirono 262 minatori, 136 dei quali italiani.
Moavero sottolinea che “nell’Unione europea, l’effettiva attuazione di un quadro omogeneo e coerente di politiche sociali resta carente. Non per nulla continua a comparire fra gli obiettivi da conseguire nell’appena adottata Nuova agenda strategica Ue 2019-2024”. “Poiché l’Unione si trova alla vigilia dell’apertura di un nuovo ciclo di legislatura, penso sia davvero importante che le Istituzioni Ue indichino, rapidamente, le iniziative che intendono portare avanti, scadenzate in un calendario preciso”, prosegue il ministro, secondo cui occorre “predisporre un efficace tessuto di normative europee che affrontino, in modo organico, i profili di rilievo sociale più urgenti e indispensabili a ridurre le non più accettabili, anacronistiche asimmetrie tra gli Stati Ue”.
Per Moavero bisogna “procedere verso sistemi di assicurazione europei per gli infortuni e le morti sul lavoro e pervenire a una maggiore armonia nelle pronunce giurisdizionali nazionali in materia; garantire il reale livellamento delle ingiustificabili disuguaglianze di trattamento, salariale e previdenziale, fra chi lavora in paesi Ue differenti”; offrire a tutti una protezione sociale adeguata e moderna; tutelare i più vulnerabili e affermare la parità sostanziale tra donne e uomini, anche nella retribuzione; strutturare un sistema europeo di incisivo supporto a chi non ha un lavoro o desidera una formazione in vista di una riconversione professionale, finanziato dal bilancio dell’Unione; continuare a promuovere un mercato del lavoro europeo equo, dinamico e inclusivo”.