Omelia
La politica “ha per sua natura il compito di provvedere al bene comune, con leggi improntate a saggezza e incardinate sull’etica, con un servizio imparziale e disinteressato, con una dialettica mai inacerbita e sprezzante, capace di mettere insieme le diversità in una composizione il più possibile armonica e pacifica, dentro il rispetto di una legalità formale e sostanziale?”. Lo ha domandato questa mattina il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, nel corso della celebrazione eucaristica per la solennità di san Rufino che ha presieduto nella cattedrale di Assisi. “La nostra Italia – ha sottolineato il vescovo – si ritrova ancora una volta in questi giorni a un passaggio decisivo, in cui la fatica di comporre persino un governo, chiama tutti a un ritrovato senso di responsabilità partecipativa”.
Collegandosi poi a quanto detto dal card. Giovanni Angelo Becciu, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi in occasione della celebrazione eucaristica presieduta ieri per la solennità di santa Chiara, mons. Sorrentino ha precisato che “stiamo vivendo anche all’interno della Chiesa una congiuntura difficile. Venti di disunione, di confusione, spirano anche a livello della Chiesa universale, fino ad investire, ingenerosamente e ingiustamente, il vicario di Cristo. Faccio mio quanto ieri ci veniva detto dal card. Becciu a santa Chiara: all’offensiva del male e della confusione, bisogna rispondere con una controffensiva del bene, della comunione, e della santità. Vada a Papa Francesco, qui ad Assisi doppiamente caro, il nostro abbraccio filiale”.