Il Prodotto interno lordo delle regioni meridionali quest’anno sarà sotto zero. La Svimez, nelle anticipazioni del Rapporto 2019 presentate oggi a Roma, prevede per il Sud un andamento del Pil negativo: -0,3%, a fronte di un +0,3% del Centro-Nord. Dunque, sintetizza la Svimez, dopo un triennio 2015-2017 di pur debole ripresa del Mezzogiorno, si riallarga la forbice con il Centro-Nord. Tengono solo gli investimenti in costruzioni, crollano quelli in macchinari e attrezzature. Prosegue il declino degli investimenti pubblici. Al Mezzogiorno mancano quasi 3 milioni di posti di lavoro per colmare lo scarto occupazionale col Centro-Nord, in presenza di una forte emigrazione interna e verso l’estero e con gli stessi diritti di cittadinanza che al Sud risultano di fatto limitati. La Svimez parla di un “doppio divario”: l’Italia rallenta rispetto all’Europa e il Sud cresce meno del Centro-Nord. C’è un problema italiano, insomma, e all’interno di esso si accentua il problema meridionale, con “lo spettro di una nuova recessione”. Nel 2020 il Pil del Mezzogiorno dovrebbe tornare a crescere (+0,4%) ma senza colmare la “frattura territoriale” con il Centro-Nord (+0,9%).