Migranti

Mediterranea: nave Alex. Solaini (Avvenire) al Sir, “evacuate 13 persone. A bordo fatica e frustrazione, Guardia costiera porta cibo e acqua. Non sappiamo che accadrà”

“Non c’è nessuna nave militare in arrivo da Malta per trasbordare i migranti. Malta non ha mai offerto il trasbordo, ma solo il porto di Valletta. Tuttavia Mediterranea è contraria a raggiungere l’isola perché la barca a vela di 18 metri non ha le condizioni di sicurezza per trasportare così tante persone per altre 96 miglia”. Lo riferisce al Sir Ilaria Solaini, inviata del quotidiano Avvenire a bordo dell’imbarcazione Alex & co. dell’Ong italiana Mediterranea che questa notte, dopo avere tratto in salvo 54 migranti in acque internazionali davanti alla Libia, è arrivata al limite delle acque territoriali italiane, a 12 miglia da Lampedusa, ma un decreto dei ministri di Interno, Difesa e Trasporti le vieta l’avvicinamento alle nostre coste. “Mediterranea chiede un trasbordo che sia con Malta o con l’Italia – prosegue Solaini –. Oppure, in alternativa, l’imbarcazione Alex potrebbe riuscire a percorrere le ultime 12 miglia verso Lampedusa”.
I medici della Guardia costiera, saliti questa mattina a bordo dell’imbarcazione, hanno chiesto l’evacuazione immediata per alcuni migranti. “Poco fa – ci dice la giornalista – sono state evacuate 13 persone per essere portate a Lampedusa. Si tratta di un minore, due donne incinte, una donna malata con la sorella e la figlia e due famiglie di 4 e 3 persone”. Come stanno i migranti rimasti a bordo, dove cibo e acqua iniziano a scarseggiare e il sole a picco non dà tregua? “La Guardia costiera, oltre all’assistenza a distanza con i controlli medici, ci ha portato acqua potabile e cibo per il pranzo di oggi, ma la situazione è complessa. C’è frustrazione. C’è fatica. E gli spazi sono già stretti. Un giorno di stallo a bordo di 18 metri in 65 è estenuante per noi che sappiamo che cosa accadendo, figuriamoci per chi ha appena tentato di attraversare il Mediterraneo centrale in 54 su un gommone…”, la risposta della collega che confessa di non sapere come evolverà la situazione nelle prossime ore.