
Nella notte tra il 23 e il 24 luglio, padre Leocir Pessini, superiore dell’Ordine dei Ministri degli Infermi (Camilliani), è venuto a mancare, in seguito al peggioramento di una grave malattia.
Pa Leocir ha passato gli ultimi giorni della sua vita presso la comunità camilliana del “Recanto San Camillo”, di Granja Viana (Cotia – San Paolo – Brasile), circondato dal calore dei familiari e dai sempre presenti confratelli. Pessini prima di morire ha benedetto i presenti. A tutti ha espresso gratitudine e ha voluto ribadire l’impegno che ha caratterizzato la sua esistenza: “Ho dato tutta la mia vita all’Ordine”. A sua madre, che piangeva con suo padre e sua sorella ha detto: “Sono lacrime d’amore, di dolore e di dignità”.
Dopo la scoperta della malattia, a settembre 2017, ha trascorso alcuni mesi di terapia a Roma e da marzo 2019 si è trasferito a San Paolo (Brasile). “Le cure offerte dai medici, la fraternità dei confratelli e l’affetto dei suoi genitori e delle sue sorelle, lo hanno accompagnato e consolato nel suo incontro con il volto buono e misericordioso di Dio Padre!”, si legge in una nota dei Camilliani.
I funerali saranno celebrati venerdì 26 luglio, alle ore 9, presso la chiesa della storica parrocchia camilliana di N. Sra. do Rosário de Pompéia, Avenida Pompéia, a San Paolo.
Padre Leocir, qualche tempo fa, concluse un suo breve scritto con questa riflessione: “Sento molto vera e profonda per me questa espressione del famoso poeta T.S. Eliot (1888-1965): ‘Noi dobbiamo continuare a cercare, ma alla fine della nostra ricerca ritorneremo al punto di partenza e conosceremo questo posto per la prima volta’”.
Padre Leocir Pessini è nato il 14 maggio del 1955, a Joaçaba, città dello Stato di Santa Caterina in Brasile, da una famiglia di origini italiane. Ha emesso la prima professione tra i Ministri degli Infermi nel 1975, la professione perpetua nel 1978 ed è stato ordinato sacerdote nel 1980. A giugno 2014, il 58° capitolo generale dell’Ordine Camilliano lo ha eletto superiore generale dell’Ordine, 60° successore di san Camillo de Lellis. Ha visitato tutte le comunità dell’Ordine, ha incontrato i confratelli a tutte le latitudini (39 nazioni), condividendo con loro fatiche e speranze nella grande sfida di incarnare il carisma della cura dei malati e di insegnare al altri a fare altrettanto.