Tornano a crescere in Italia le spinte radicalizzanti e la pulsione barricadera coinvolge un terzo del Paese. Nel mirino le diseguaglianze di reddito e i poteri forti. Questo il clima sociale fotografato nella rilevazione eseguita da Swg una decina di giorni fa su un campione di 1.000 maggiorenni italiani, i cui esiti sono pubblicati nello speciale “La tensione sotto la cenere” di “PoliticApp” diffuso oggi. Chiamati ad indicare cosa ci vorrebbe per cambiare veramente le cose in Italia, il 58% degli intervistati indica la strada delle riforme (-2% rispetto a febbraio 2019) mentre per il 30% c’è bisogno di una rivoluzione (+2%). Il restante 12% non sa, stessa percentuale emersa nel mese di febbraio. Il 36% si dice d’accordo (il 14% molto e il 22% abbastanza) con quanti sostengono che per cambiare realmente le cose bisogna fare le barricate come in Francia. All’opposto la pensa il 50% degli intervistati (25% poco d’accordo e 25% per niente d’accordo con una deriva barricadera) mentre il 14% non si esprime. Sempre riguardo al clima sociale, secondo Swg, c’è “tensione sotto la cenere”. Per il 50% degli intervistati è molto o abbastanza possibile lo sviluppo di ondate di protesta contro i ricchi e i privilegiati mentre per il 40% è poco o per niente. Cresce il fastidio verso i poteri forti che riguarda più di 3 italiani su 4. Il 78% (+2% rispetto a febbraio 2019) ne è molto (38%) o abbastanza (40%) infastidito, il 16% poco e il 6% per niente.