This content is available in English

Asilo: Comece, “la protezione internazionale strumento concreto di solidarietà nei confronti di chi subisce persecuzioni o violenze nel proprio Paese”

(Bruxelles) Ci sono “obblighi legali che vanno rispettati” quando una persona cerca protezione internazionale all’interno di uno Stato. Lo ricorda oggi, in una nota, la Commissione degli episcopati dell’Ue (Comece), in relazione alla recente pubblicazione del Rapporto 2019 sull’asilo a cura dell’Ufficio Ue per il sostegno all’asilo (Easo). Dal Rapporto emerge che nel 2018 ci sono state 664.480 domande nei 28 Paesi Ue, il che rappresenta un calo del 10% rispetto al 2017. Un terzo delle domande riguardava minori. In Germania, Francia, Grecia, Italia e Spagna sono state presentate i tre quarti delle domande, ma i Paesi che hanno ricevuto più domande rispetto al numero di abitanti sono state Cipro, la Grecia, Malta, il Liechtenstein e il Lussemburgo. Di tutte le domande presentate, il 39% è stata accolta (il 7% in meno rispetto al 2017). “La protezione internazionale è uno strumento concreto di solidarietà nei confronti di coloro che subiscono persecuzioni o violenze nel proprio Paese”, ricorda oggi la Comece, che “incoraggia gli Stati membri dell’Ue a porre la dignità umana al centro delle loro politiche di asilo e delle decisioni giudiziarie e amministrative”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Riepilogo

Informativa sulla Privacy