Piazza San Pietro

Papa Francesco: Angelus, “non ci lasciamo trascinare dall’insensibilità egoistica”

“Essere capaci di avere compassione: questa è la chiave. Questa è la nostra chiave”. Lo ha detto il Papa, commentando ieri all’Angelus la parabola del Buon Samaritano, che “propone come modello proprio uno che non aveva fede”. “Se tu davanti a una persona bisognosa non senti compassione, se il tuo cuore non si commuove, vuol dire che qualcosa non va”, il monito di Francesco: “Stai attento, stiamo attenti. Non ci lasciamo trascinare dall’insensibilità egoistica”. “La capacità di compassione è diventata la pietra di paragone del cristiano, anzi dell’insegnamento di Gesù”, ha commentato il Santo Padre: “Gesù stesso è la compassione del Padre verso di noi”. “Se tu vai per la strada e vedi un senzatetto sdraiato lì e passi senza guardarlo o pensi: ‘Ma, effetto del vino. È un ubriaco’, domandati non se quell’uomo è ubriaco, domandati se il tuo cuore non si è
irrigidito, se il tuo cuore non è diventato ghiaccio”, l’esempio citato a braccio: “Questa conclusione indica che la misericordia nei confronti di una vita umana in stato di necessità è il vero volto dell’amore. È così che si diventa veri
discepoli di Gesù e si manifesta il volto del Padre: ‘Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso’. E Dio, nostro Padre, è misericordioso, perché ha compassione; è capace di avere questa compassione, di avvicinarsi al nostro dolore, al nostro peccato, ai nostri vizi, alle nostre miserie”.