Crisi

Venezuela: vescovi in assemblea fino a venerdì. Mons. Azuaje sulla situazione del Paese, “mantenere la speranza”

È dedicata all’analisi della situazione del Paese, ma anche a importanti temi ecclesiali la centododicesima assemblea plenaria della Conferenza episcopale venezuelana (Cev), in corso a Caracas da domenica scorsa. In questi giorni i vescovi stanno parlando, infatti, dell’imminente Sinodo sull’Amazzonia della protezione dei minori, della riforma del Segretariato permanente dell’episcopato venezuelano (Spev), del mese missionario straordinario convocato per ottobre e dell’Assemblea nazionale di pastorale per il 2020. È, inoltre, presente all’assemblea mons. Jorge Carlos Patrón Wong, segretario per i Seminari della Congregazione per il Clero, che in questi giorni sta parlando della formazione dei sacerdoti con i vescovi, ma anche con seminaristi, formatori, animatori vocazionali.
In relazione alla situazione del Paese, aprendo domenica scorsa l’assemblea, il presidente della Cev, mons. José Luis Azuaje Ayala, arcivescovo di Maracaibo, ha sostenuto che nei primi sei mesi dell’anno in corso si è aggravata ancora di più la condizione di vita dei venezuelani, a causa del collasso sistematico dei servizi pubblici, dell’aumento della violenza, dell’incremento dell’emigrazione e delle nuove scelte economiche del Governo. Tutti aspetti che, in sintesi, sono il risultato della perdita della direzione democratica in uno Stato senza limiti istituzionali.
Mons. Azuaje ha esortato “i figli e le figlie della Chiesa a saper sintetizzare le responsabilità quotidiane con la vita di fede, impegnandosi ogni giorno nella ricerca di una società che dia opportunità di sviluppo umano integrale”. E ha invitato a mantenere la speranza di fronte alle difficoltà, “essendo coscienti che ogni cambiamento importante ha un costo, consistendo molte volte in una lotta tra il bene e il male”. La Chiesa, in ogni caso, “continuerà a stare accanto al popolo e soprattutto a coloro che soffrono e ai più vulnerabili”.
L’assemblea proseguirà fino a venerdì e domani i vescovi diffonderanno, come di abitudine, un messaggio rivolto a tutto il Paese.