Migranti

Sea-Watch 3: Mattarella, “auspico un abbassamento generale dei toni”. “L’Ue deve far suo il problema del fenomeno migratorio, nessun Paese da solo può governarlo”

(Foto: Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Sulla vicenda della Sea-Watch 3 e le polemiche, anche a carattere internazionale, che ne sono seguite “credo che l’auspicio non possa che essere di un abbassamento generale dei toni, perché questo consente di affrontare con maggiore serenità e concretezza ogni questione”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rispondendo alle domande dei giornalisti al termine del colloquio con il presidente austrico Van der Bellen in occasione della visita in Austria.
“Per quanto riguarda il caso della Sea Watch, il rapporto tra Germania Italia – ha confermato il Capo dello Stato – è talmente solido come amicizia e collaborazione che non può essere messo in discussione da alcunché”.
Mattarella ha sottolineato come le diverse vicende che interessano persone migranti “richiamano alla necessità che il fenomeno migratorio sia governato dall’Unione europea nel suo complesso”. “È facile – ed è indiscutibile il rilievo – che la differenza demografica presente e futura, tra Africa e Europa, rende questo fenomeno inarrestabile se non governato con intelligenza, e tutti insieme, dai Paesi d’Europa, dall’Unione europea, in collaborazione con i Paesi dell’Africa da cui nascono i flussi migratori”. “Questo – ha proseguito – significa che l’Unione deve far suo questo problema in maniera completa, sistemica, complessiva, razionale, perché nessun Paese da solo può governare un fenomeno di questo genere”. “Soltanto l’Unione europea, come tale, può avere un rapporto collaborativo che faccia crescere il Paese da cui nascono i flussi migratori perché chi è a disagio rimanga nel proprio Paese e possa regolare i transiti in maniera ordinata, legale e sostenibile”, ha evidenziato il presidente, rimarcando che “questo può farlo l’Europa nel suo complesso, l’Unione. Non un singolo Paese”.