Crisi

Ex-Embraco: ad un anno dall’accordo il rilancio non c’è. Solo una parte dei lavoratori è rientrata

Allarme alle ex-Embraco in Piemonte. Nonostante gli accordi di oltre un anno fa, il processo di reindustrializzazione che avrebbe dovuto far rientrare al lavoro una buona parte dei lavoratori, è sostanzialmente fermo. Lo hanno denunciato oggi, in un incontro con il neo assessore al lavoro della Regione Piemonte, Elena Chiorino, i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm.
L’Embraco di Riva di Chieri (alle porte di Torino), era finita alla ribalta delle cronache per un lungo confronto fra la proprietà, che voleva chiudere lo stabilimento, e le organizzazioni sindacali. Dopo una lunga trattativa, l’accordo raggiunto prevedeva un processo di reindustrializzazione e di rioccupazione delle maestranze. “La riunione – spiega oggi una nota –, richiesta dai sindacati a maggio a un anno esatto dall’accordo firmato con i vertici Ventures (l’azienda che ha rilevato l’impianto, ndr), ha confermato il ritardo dei rientri dei lavoratori e il mancato avvio della produzione. I lavoratori totali della ex Embraco sono 413, di cui rientrati dagli esuberi 187 a fronte dei 280 previsti dall’accordo”.
“Sono, purtroppo, confermate le perplessità già manifestate nei mesi scorsi riguardo la riuscita del piano di reindustrializzazione – hanno commentato dopo la riunione Dario Basso, segretario della Uilm Torino, e Vito Benevento, responsabile Ventures per la Uilm Torino –. Dopo l’incontro di oggi, è ancora più urgente la convocazione di un tavolo al Mise. La Ventures in quella sede dovrà fornirci finalmente fatti concreti con date ben definite per il rientro dei lavoratori”. Le organizzazioni sindacali ricordano che a maggio 2018 era stato sottoscritto un accordo “basato su garanzie convalidate dal ministero sulla solidità economica della società e sulla bontà del piano industriale”. “Registriamo – spiega ancora la nota congiunta –, come unico dato positivo la volontà del Governo regionale di accompagnarci in questa vicenda e di creare quella collaborazione necessaria per fornire risposte ai lavoratori”.
Il neo assessore Chiorino ha in effetti annunciato di voler chiedere un incontro al Mise per avere un “un tavolo incisivo e concreto. Il Mise aveva annunciato un monitoraggio e poi un nuovo incontro entro giugno. È stata già utilizzata metà della cassa integrazione. Vogliamo sapere esattamente dove si va”.