Pietro e Paolo

Diocesi: Cantafora (Lamezia), “continuate ad assumervi la ‘bella fatica’ di collaborare per l’unità di questa Chiesa”

“Auguro a tutti voi di continuare ad assumere, senza stancarvi mai, senza scoraggiamenti vani, la ‘bella fatica’ di camminare insieme, insieme collaborare per l’unità della Chiesa di Lamezia e del suo territorio”. Così l’amministratore apostolico di Lamezia, mons. Luigi Antonio Cantafora, che sabato, nella solennità degli apostoli Pietro e Paolo, patroni della città e della diocesi, ha salutato la comunità diocesana nel solenne pontificale in cattedrale. Tra una settimana, l’ordinazione episcopale e l’ingresso in diocesi del vescovo eletto, mons. Giuseppe Schillaci. Nell’omelia, l’amministratore apostolico ha ripercorso i momenti fondamentali del suo ministero episcopale nella diocesi lametina, durato quindici anni, durante il quale “abbiamo cercato, con coraggio, di voler uscire da una religiosità che rischiava di raggomitolarsi in se stessa in nome di una tradizione chiusa alle novità della fede”. “Dentro una pastorale ordinaria straordinariamente ricca – ha aggiunto il presule -, nella quale siamo riusciti a realizzare, con paziente lavoro collegiale, due progetti pastorali – evitando di navigare a vista – abbiamo vissuto diversi eventi significativi che oggi desidero ricordare con voi”. Il riferimento è alla visita di Papa Benedetto XVI, il 9 ottobre 2011, che “è stato come un sigillo”. Poi il Giubileo della Misericordia durante il quale seicento laici della diocesi si sono messi in gioco nell’annuncio evangelico. Infine, la realizzazione del complesso di San Benedetto. Mons. Cantafora si è poi soffermato sull’impegno portato avanti per la formazione e la partecipazione dei laici alla vita della comunità, “un impegno che ci ha spinto a osare, a uscire, a suscitare collaborazioni variegate, ma sintonizzate su aspirazioni di giustizia e di pace”. “Questi sono valori umani e cristiani presenti nel nostro popolo, che siamo chiamati a non sottacere e a non disperdere”.