
(Bruxelles) Il 56% dei cittadini di Paesi Ue che non adottano l’euro (Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Romania e Svezia), ritiene che la moneta comune abbia avuto un impatto positivo nei Paesi dove circola, anche se favorevoli all’introduzione dell’euro sono il 49% di essi, due punti percentuali in meno rispetto al 2018. È l’ultimo sondaggio Flash Eurobarometro, effettuato ad aprile sulla base di 7mila interviste telefoniche e pubblicato oggi, a mettere in luce queste due dimensioni. I più positivi verso la circolazione dell’euro sarebbero i cittadini di Ungheria (70%), Romania (62%), Polonia (54%) e Bulgaria (53%); un po’ meno di Svezia (44%), Repubblica Ceca (49%) e Croazia (48%). Rispetto all’introduzione dell’euro nel proprio Paese, i più favorevoli sono ancora i cittadini di Ungheria (66%), Romania (61%) e Croazia (49%), mentre una maggioranza del 60% è contraria nella Repubblica ceca e in Svezia, il 51% in Polonia e 48% in Bulgaria. Da segnalare che rispetto allo scorso anno, i favorevoli all’euro sono cresciuti di 7 punti percentuali in Ungheria e calati di 8 punti percentuali in Romania. Ciononostante, a ritenere di poter beneficare personalmente dell’adozione dell’euro son il 47% di essi (contro il 43%); che ne beneficerebbe il loro Paese lo pensa il 45%. La percentuale però sale in Ungheria (56%) e Romania (52%).