Sanità

Violenza contro medici: Anelli (Fnomceo), “Parlamento licenzi al più presto provvedimento in materia”. A breve corso di formazione a distanza

Venerdì scorso presso l’ospedale di Maddaloni sono stati aggrediti i medici per la morte di un paziente; sabato a subire un’aggressione sono stati un infermiere e un medico in due distinti episodi a Cerignola; ieri nella sala d’attesa del Policlinico Umberto I di Roma un infermiere è stato massacrato di botte. Sempre ieri, però, è stata illustrata in conferenza stampa presso la Camera dei deputati una proposta di legge sulle misure di contrasto alle aggressioni del personale sanitario (A.C. 1590), che vede tra i firmatari Marco Lacarra, Paolo Siani, Vito De Filippo e Ubaldo Pagano. Di “un passo avanti nella lotta contro la violenza verso i medici e gli altri operatori sanitari” parla il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli. La proposta di legge, presentata il 12 febbraio scorso e assegnata, il 27 maggio, alla Commissione Giustizia in sede referente, consta di un solo articolo e introduce, sostanzialmente, la procedibilità d’ufficio per le aggressioni contro medici, infermieri e altri operatori sanitari nell’esercizio delle loro funzioni. “Spesso il medico non denuncia – spiega Anelli – per paura di ritorsioni o per non sottrarre tempo alla sua attività di cura, per preservare la relazione con il paziente, anche quando questi diventa violento”. Dalla Fnomceo pieno sostegno a  questo progetto di legge e agli altri già presentati. “Il Parlamento licenzi al più presto un provvedimento che disciplini la materia e che preveda la procedibilità d’ufficio”, l’auspicio del presidente che sostiene inoltre la necessità di “una ristrutturazione organizzativa” ponendo in particolare l’accento sulle strutture di guardia medica, isolate, non adeguate alle norme di sicurezza, per cui le dottoresse più giovani si fanno accompagnare nei turni dai parenti; sulle strutture di pronto soccorso; sui presidi territoriali di psichiatria, come quello in cui perse la vita, accoltellata da un suo paziente, la psichiatra barese Paola Labriola. Anelli annuncia infine la prossima messa a disposizione di tutti i medici di un nuovo corso di formazione a distanza, accreditato nell’ambito dell’educazione continua in medicina, e incentrato sulle tecniche psicologiche per cogliere i segnali di un’escalation di violenza e disinnescarla.