Repressione

Sudan: Amnesty, “oltre 100 morti, interrompere il bagno di sangue”

Secondo fonti ospedaliere della capitale Khartoum, oltre 100 persone sono state uccise dal 3 giugno, quando le forze di sicurezza sudanesi – compresa la famigerata Forza rapida di supporto, un’unità speciale creata dal precedente governo, già responsabile di massacri in Darfur – hanno aperto il fuoco contro un accampamento di manifestanti e le successive proteste. Gli attivisti dell’opposizione sudanese hanno riferito di decine di corpi recuperati dalle acque del fiume Nilo. “La prima fine del Ramadan dopo 30 anni di terrore del deposto Omar al-Bashir si è trasformata in giorni di morte, paura e rabbia”, denuncia Amnesty international, sollecitando il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e il Consiglio per la pace e la sicurezza dell’Unione africana “ad assumere iniziative urgenti per interrompere il bagno di sangue, porre fine all’impunità e pretendere che i responsabili della strage di manifestanti siano assicurati alla giustizia”.