Industria

Fca: ritirata la proposta di fusione con Renault. Salta l’accodo per un gruppo da 8,7 milioni di veicoli

Non nascerà, almeno per adesso, il colosso dell’auto Fca-Renault. Dopo una notte di riunione, infatti, il Consiglio di amministrazione del gruppo francese ha dichiarato di non poter assumere nessuna decisione in merito alla proposta arrivata da Torino, a causa della posizione del governo (che siede nello stesso Cda). Immediatamente dopo la dichiarazione ufficiale di Renault, il Lingotto ha ritirato la propria proposta. Dopo più di sei ore di consiglio a Boulogne-Billancourt, alle porte di Parigi, una nota del costruttore d’oltralpe ha spiegato: “Il Cda non è stato in grado di prendere una decisione a causa dell’auspicio espresso dai rappresentanti dello Stato francese di rinviare il voto ad un consiglio ulteriore”. Il consiglio di amministrazione di Fiat Chrysler Automobiles, ha risposto l’azienda, ha deciso “di ritirare con effetto immediato la proposta di fusione avanzata a Groupe Renault”. La casa d’auto italiana si è detta poi “fermamente convinta della stringente logica evolutiva di una proposta che ha ricevuto ampio apprezzamento sin dal momento in cui è stata formulata e la cui struttura e condizioni erano attentamente bilanciati al fine di assicurare sostanziali benefici a tutte le parti”. Per Fca, “è divenuto chiaro che non vi sono attualmente in Francia le condizioni politiche perché una simile fusione proceda con successo”. “Fca continuerà a perseguire i propri obiettivi implementando la propria strategia indipendente”.
A seguito di queste evoluzioni inattese, il titolo di Fca ha perso il 3,71% nelle contrattazioni after hours in borsa a Wall Street. L’obiettivo dell’operazione era la creazione di una società paritetica con un potenziale produttivo di 8,7 milioni di veicoli all’anno in tutto il mondo. Le perplessità del governo francese erano legate al mantenimento dell’occupazione e degli stabilimenti in Francia.