Solidarietà
“In questo momento difficile e critico che vive il Paese, la Caritas è come il sangue, che è urgente quando si apre una ferita. Ci siamo, quando c’è un’emergenza climatica, quando manca il lavoro, quando la droga porta problemi nelle famiglie e nei quartieri; ascoltando e prestando attenzione ai bisogni delle persone. I nostri progetti sono attivi tutto l’anno e riguardano molte realtà difficili che le famiglie argentine stanno vivendo”. Lo ha detto ieri, in una conferenza stampa tenuta a Buenos Aires, il presidente della Caritas Argentina, mons. Carlos Tissera, vescovo di Quilmes, presentando la Colletta nazionale annuale dell’8 e 9 giugno, intitolata “Condividere trasforma le vite”.
Il presidente della Caritas ha invitato i cittadini e fedeli argentini a una “collaborazione generosa che ci aiuti a sostenere i nostri centri di assistenza e accompagnamento che abbiamo in 3.500 parrocchie, nelle 66 diocesi del Paese”.
Ai giornalisti che gli chiedevano dell’aumento dei tassi di povertà, mons. Tissera ha precisato che la Caritas non si dedica all’elaborazione di statistiche, ma ha risposto che “notiamo questo aumento nelle parrocchie e nelle cappelle, nella necessità di creare centri di accoglienza per le persone rimaste in strada, a volte temporaneamente per mancanza di lavoro, o per migrare da una provincia all’altra. La Caritas ha sempre cercato la promozione senza restare alla fase dell’aiuto immediato. Tuttavia, sfortunatamente, questa necessità si è intensificata”, a partire dalla necessità di aiuti alimentari.
E ha aggiunto: “Vediamo la mancanza di lavoro”. Nelle parrocchie, per esempio, aumenta il numero di persone che chiedono preghiere sia per mantenere il lavoro sia per ottenerlo. “Non è solo una questione di assistenza – ha detto ancora il vescovo -. È necessario riavviare la macchina produttiva del Paese, per riavviare il lavoro e per favorire l’autentica giustizia sociale”.