Pellegrinaggi: Ordine Equestre del Santo Sepolcro, donata a basilica Annunciazione vetrata raffigurante Madonna Pompei, Bartolo Longo e santuario

“In cammino come i nostri Padri nella terra di Gesù di Nazaret”: questo il tema e lo spirito con il quale una rappresentanza della Luogotenenza per l’Italia meridionale tirrenica dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (Oessg) sta vivendo il pellegrinaggio in Terra Santa, in corso fino al 10 giugno.
Guidati dal gran priore della Luogotenenza per l’Italia meridionale tirrenica dell’Oessg, mons. Beniamino Depalma, arcivescovo emerito di Nola, dal priore della sezione Napoli – Beata Vergine del Rosario dell’Oessg, mons. Tommaso Caputo, arcivescovo di Pompei, e dal luogotenente per l’Italia meridionale tirrenica dell’Oessg, il cavaliere di Gran Croce Giovanni Battista Rossi, le dame e i cavalieri stanno non solo pregando nei luoghi santi, in un pellegrinaggio che li sta portando da Nazaret, a Cesarea di Filippo, a Cafarnao, a Betlemme, a Gerusalemme, ma hanno anche portato e donato alla basilica dell’Annunciazione di Nazareth una vetrata raffigurante la Madonna di Pompei, Bartolo Longo, unico laico dell’Ordine proclamato beato, e il santuario che egli stesso ha fondato alla fine dell’Ottocento.

La realizzazione della vetrata, inaugurata ieri, è stata affidata a don Battista Marello, autore di numerose opere artistico-liturgiche che si possono ammirare in diverse chiese italiane. L’opera è stata, poi, eseguita dalla ditta “Vetrate artistiche fiorentine” di Francesco Mariani, che collabora con don Marello da anni. L’idea di realizzare la vetrata è nata durante un precedente pellegrinaggio in Terra Santa della Luogotenenza per l’Italia meridionale tirrenica, fatto nell’aprile del 2018. Durante la visita alla basilica dell’Annunciazione di Nazareth, i cavalieri e le dame dell’Oessg notarono la mancanza, tra i numerosi pannelli raffiguranti la Madonna ed esposti sulle pareti del porticato della basilica, proprio della Vergine del Rosario di Pompei, venerata in tutto il mondo. Grazie al generoso impegno dei membri della Luogotenenza, che conta 1.014 tra cavalieri, dame ed ecclesiastici, l’opera è stata realizzata e portata in Terra Santa.
Nel corso della visita, la delegazione ha anche incontrato l’amministratore apostolico di Terra Santa, mons. Pierbattista Pizzaballa, e il custode, padre Francesco Patton.

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