
“Dio ci ha mandato in queste tenebre della sofferenza per dare il perdono e pregare per la conversione di tutti”. Ripercorrendo le tappe del suo viaggio apostolico in Romania, il Papa ha citato le parole scritte da uno dei sette vescovi greco-cattolici da lui beatificati a Blaj, mons. Iului Hossu, durante la sua prigionia. “Pensando alle tremende torture a cui erano sottoposti, queste parole sono una testimonianza di misericordia”, ha commentato Francesco. “Come Comunità cattolica abbiamo celebrato tre Liturgie eucaristiche”, ha ricordato il Papa: “La prima nella Cattedrale di Bucarest, il 31 maggio, festa della Visitazione della Vergine Maria, icona della Chiesa in cammino nella fede e nella carità. La seconda nel Santuario di Șumuleu Ciuc, meta di moltissimi pellegrini. Là, la Santa Madre di Dio raccoglie il popolo fedele nella varietà delle lingue, delle culture e delle tradizioni. E la terza celebrazione è stata la Divina Liturgia a Blaj, centro della Chiesa greco-cattolica in Romania, con la Beatificazione di sette Vescovi Martiri greco-cattolici, testimoni della libertà e della misericordia che vengono dal Vangelo”.