Commissione Ue: richiesta procedura d’infrazione per l’Italia, “debito eccessivo”. Decisione finale il 9 luglio

Bruxelles, 5 giugno: conferenza stampa dei commissari Valdis Dombrovskis, Marianne Thyssen, Pierre Moscovici

(Bruxelles) “I dati del 2018 per l’Italia sono problematici su due fronti: invece di essere ridotto, il debito sale dal 131 al 132% e il deficit strutturale, che avrebbe dovuto scendere dello 0,3%, peggiora dello 0,1%, creando un gap di 0,4%”. È il commissario Ue agli affari economici, Pierre Moscovici, a commentare la situazione dei conti italiani: l’esecutivo segnala, come anticipato da più fonti, che “la regola del debito non è stata rispettata” lo scorso anno, e neppure, stando alle previsioni, lo sarà nel 2019 e nel 2020. Per questo la Commissione Juncker ritiene “giustificata” la richiesta della procedura d’infrazione per debito eccessivo: saranno poi i ministri delle finanze (Ecofin) ad assumere la decisione finale nella riunione del 9 luglio. Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione, afferma dal canto suo che “esiste un cammino per la ripresa, altri Stati lo hanno già intrapreso”, riferendosi ai ritardi italiani. Non basta nemmeno invocare, da Roma, il rallentamento dell’economia a giustificare conti fuori asse rispetto ai parametri europei, perché esso, commenta la Commissione, “spiega solo in parte l’ampio gap” fra i conti italiani e le regole comunitarie. Dombrovskis aggiunge: “Quando guardiamo all’economia italiana vediamo i danni che stanno facendo le recenti scelte politiche”, e lo sguardo si sposta su pensioni (quota 100) e reddito di cittadinanza.

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