Crisi

Whirphool: Di Maio dopo vertice al Mise, “lo Stato si farà rispettare, non si cambiano le carte in tavola dopo 7 mesi”

(Foto: Ministero dello Sviluppo economico)

“Lo Stato non si può permettere che una multinazionale americana venga qui, firmi un accordo e poi dopo 7 mesi decida di mettere per strada 450 persone. Soprattutto se questa multinazionale americana ha preso negli ultimi anni 50 milioni di euro di incentivi”. Lo ha affermato il vicepremier Luigi Di Maio, parlando ai giornalisti al termine del vertice che ha avuto al ministero dello Sviluppo economico (Mise) sulla Whirlpool e in particolare sulla situazione occupazionale e produttiva dello stabilimento di Napoli. Al tavolo, il vicepremier ha detto che “o entro 7 giorni portano la soluzione per lasciare aperta quell’azienda e far lavorare quelle 450 persone o noi togliamo i soldi che hanno preso dallo Stato: gli blocco quelli che stavamo per dare e tolgo quelli che abbiamo dato con alcuni strumenti che dovevano servire a creare più lavoro e occasioni per l’impresa”. L’ammontare degli aiuti ora in discussione è di circa 15 milioni di euro “solo per iniziare”, ha affermato Di Maio, ribadendo che “se l’accordo non si rispetta e si pensa di poter chiudere dall’oggi al domani uno stabilimento con 450 persone allora lo Stato non ci sta”. “In sette mesi non si cambiano le carte in tavola quando ti sei impegnato per 3 anni a portare commesse dalla Polonia in Italia e far lavorare i cittadini italiani”. “Su questo – ha assicurato – ci faremo rispettare ed entro 7 giorni al massimo mi aspetto un nuovo tavolo con una soluzione da parte loro perché noi le soluzioni le abbiamo già date. Ci abbiamo messo i soldi degli italiani in questi insediamenti produttivi, ce li riprendiamo se non va bene”.