Cinema

Oscar onorario a Lina Wertmüller: Giraldi (Cnvf), “giusto riconoscimento per una carriera di respiro internazionale”

Dopo il tributo al 72° Festival di Cannes, dove è stato presentato restaurato il suo film più noto “Pasqualino Settebellezze”, per Lina Wertmüller arriva un altro grande omaggio, questa volta dall’industria del cinema hollywoodiano. È stato infatti annunciato lunedì 3 giugno l’Oscar alla carriera per la regista romana (classe 1928), che le verrà assegnato il prossimo ottobre dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Con la Wertmüller saranno premiati anche David Lynch, Geena Davis e Wes Studi. Per Massimo Giraldi, critico cinematografico e presidente della Commissione nazionale valutazione film della Cei, “dopo l’esordio negli anni ’60, la regista Lina Wertmüller si è affermata con incisività sul piano internazionale con ‘Pasqualino Settebellezze’ del 1976, che le permise di essere la prima donna regista candidata all’Oscar. Il suo cinema, composto da oltre 20 titoli, si è distinto perché ha portato nella commedia all’italiana una serie di istanze nuove, per certi versi inedite, di matrice sociale”. Richiamando anche “Mimì metallurgico ferito nell’onore” (1972) e “Film d’amore e d’anarchia…” (1973), Giraldi aggiunge: “Con ironia graffiante la Wertmüller ha indagato le problematiche dell’universo lavorativo degli anni ’70, in particolare la classe operaia, non sottraendosi però anche al confronto con la Storia. Con un lungo sodalizio con gli attori prediletti, Mariangela Melato e Giancarlo Giannini, la regista ha lasciato un’impronta significativa nel cinema sperimentale del tempo”. Concludendo, il presidente della Cnvf ribadisce: “Questo premio giunge a coronare una carriera lunga e variegata, dove anche la televisione ha trovato il suo posto, con l’indimenticata intelligente leggerezza de ‘Il giornalino di Gian Burrasca’ del 1964-65 con Rita Pavone. Una regia curiosa e sempre contraddistinta da umorismo pungente, ma garbato”.

(Sergio Perugini)