Economia

Lavoro: Uecoop, una nuova impresa su tre è guidata da giovani. “Tagliare cuneo fiscale per rilanciare occupazione”

Quasi una nuova impresa su 3 (28,8%) nata in Italia nel primo trimestre 2019 è guidata da giovani. Vero e proprio boom nelle regioni del centro sud, dal Lazio alla Calabria, dalla Sicilia alla Campania. È quanto emerge da un’analisi di Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, su dati Camera di Commercio di Milano Lodi Monza in relazione agli ultimi dati Istat sul lavoro con il tasso di disoccupazione dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni al 31,4%. Dai servizi all’artigianato, dall’agricoltura alla ristorazione, con una media di quasi 367 al giorno, sono 32.984 le aziende nate nei primi tre mesi del 2019 guidate da giovani sempre più al centro di una ricerca imprenditoriale che riguarda in particolare il centro sud dove i neo capitani d’impresa under 35 arrivano a rappresentare il 44,9% a Rieti, il 43,1% a Enna, il 40% ad Agrigento, il 39,5% a Reggio Calabria, il 38,3% a Crotone o il 38,2% a Vibo Valentia. Una situazione – spiega Uecoop – che si scontra però con le difficoltà della burocrazia e di trovare finanziamenti e capitali per avviare l’attività per i quali le famiglie spesso svolgono un ruolo di supplenza anche rispetto al sistema bancario. “Ma è strategico il rilancio dell’occupazione su tutte le fasce generazionali – sottolinea Uecoop – e per farlo è fondamentale tagliare il cuneo fiscale a fronte di imposte e contributi che pesano per circa il 50% sulle retribuzioni. Nella situazione attuale per uno stipendio netto di mille euro bisogna prevedere un costo totale di circa duemila per soddisfare il fisco con  il 26,9% rappresentato dai contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, il 25% dall’imposta sui redditi (Irpef e addizionali), il 9,19% dai contributi previdenziali a carico del dipendente e con il 32,3% di imposizioni fiscali indirette e differite”.  Il taglio del cuneo “agisce così sia sul fronte del reddito dei lavoratori sia su quello del costo per le imprese con una doppia azione positiva e progressiva. Considerati gli attuali vincoli di bilancio dello Stato è per adesso impossibile arrivare a un taglio generalizzato per tutti, ma – conclude l’Unione– si può partire con i giovani favorendo in maniera virtuosa l’occupazione e il ricambio generazionale”.